Blitz in Medio oriente, Frattini: “Inaccettabili violenze, chiederemo chiarimenti”

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 15:39 OLTRE 6 MESI FA

Franco Frattini

“Vi sono stati degli episodi su cui occorre fare luce e noi chiederemo chiarimenti sulle violenze denunciate”. Lo ha detto il Ministro degli esteri Franco Frattini, rispondendo, da Prato, ad una domanda su i maltrattamenti riferiti dagli attivisti italiani coinvolti nel blitz in Medio oriente.

“La posizione della Farnesina è molto chiara – ha aggiunto il ministro – ed è stata espressa in più occasioni in questi giorni: noi riteniamo che qualunque tipo di violazione dell’incolumità fisica delle persone e a maggiore ragione l’uccisione di civili è qualcosa che nessuno potrà mai accettare o giustificare”.

Frattini ha specificato che ciò vale anche nell'”ipotesi di percosse, di maltrattamenti” e ha poi sottolineato che gli stessi italiani hanno tuttavia “dichiarato che nella prigione sono stati trattati bene con quello che avevano richiesto, compresa la possibilità di una doccia e di servizi normali”.

“Evidentemente, l’Italia che ha dimostrato anche in queste ore lealtà e amicizia verso lo Stato di Israele – ha sottolineato Frattini – non può esimersi dal chiedere questa volta con convinzione che le frontiere di Gaza siano aperte, che i beni di aiuto alle popolazioni di Gaza possano passare liberamente con i soli controlli di sicurezza che ovviamente sono necessari togliendo in qualche modo quella sorta di assedio pieno alla striscia di Gaza che è un problema serio, grave nel quadro della riconciliazione interpalestinese nel processo di pace”.

“Quindi – ha aggiunto il ministro – se mettiamo insieme inchiesta indipendente, con la presenza del Quartetto in quanto osservatore internazionale, l’apertura di Gaza salvi i controlli di sicurezza, credo che questo consentirà la continuazione del dialogo tra palestinesi e israeliani come stamattina il presidente Abu Mazen ha ripetuto al sottosegretario Craxi che è andata a fargli visita nei Territori dimostrando grande saggezza e cioé la necessità di non far sì che questo grave fatto che ha portato alla morte di civili sia poi un ostacolo all’intero processo di pace. Questa è la posizione dell’Italia e dell’America ma di tutti coloro che vogliono in questo momento con sincerità, a cominciare dall’Europa, che il dialogo per la pace prosegua”.