Italo Bocchino: “Il Pdl è una piramide che non può reggere”

Pubblicato il 21 Maggio 2010 - 15:09| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Italo Bocchino questa volta utilizza una metafora per mettere in luce quello che non va nel Pdl: lo paragona ad una piramide senza futuro, che non può reggere, perché ha solo la base e la punta, ma gli manca la parte in mezzo, ovvero la sostanza. Una metafora per criticare ancora una volta il modello organizzativo del partito. Una metafora che mette in luce nuovamente la distanza che esiste tra le due anime del partito di maggioranza, i “finiani”, di cui Bocchino è uno dei massimi esponenti, e i “berluscones”.

Bocchino è a Bari per presentare il movimento finiano “Generazione Italia” e parla del Pdl come una “piramide che ha la base e la punta, ma mancano tutti i pezzi intermedi” e quindi analizza: “non può reggere una piramide del genere”.

“Non abbiamo la base che sceglie democraticamente i vertici – continua Bocchino – ma abbiamo i vertici che scelgono la base. E se questo è indiscutibile per Silvio Berlusconi, che nessuno di noi metterà mai in discussione per il grande contributo che ha dato alla storia politica d’Italia, scendendo in campo, garantendo il bipolarismo, il centrodestra e la nascita del Pdl; questo non può valere per nessun altro di noi che non può essere autoreferenziale se non passando attraverso incontri con gli elettori, congressi, iscrizioni e suffragio anche interno al partito”.

“Noi – rileva l’esponente finiano – chiediamo solo ed esclusivamente questo e lo chiediamo all’insegna dell’amore nei confronti del Popolo delle libertà, della coalizione e del governo. Non discutiamo il nostro leader. Non discutiamo la coalizione e l’alleanza con la Lega, non discutiamo il progetto del Pdl, e non discutiamo il nostro programma di governo”.