Bocchino replica a Berlusconi: “Fuori i dissidenti? Non esiste”

Pubblicato il 27 Novembre 2009 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Italo Bocchino non ci sta. Del resto il vicecapogruppo del Pdl alla Camera proviene da un partito, An, abituato alla dialettica interna. Intervistato dal quotidiano La Repubblica, Bocchino replica stizzito al premier che «non esiste che chi è in minoranza deve uscire dal Pdl». Quindi, tentando di non avvelenare ulteriormente il clima nel Pdl, dopo il cerchio da un colpo anche alla botte: «E comunque il premier Silvio Berlusconi é stato male interpretato».

Il presidente del Consiglio, per tacitare il dissenso interno, si era espresso con durezza: «il partito decide su tutto a maggioranza, chi non si adegua è fuori». Immediato pensare a Gianfranco Fini che, con Berlusconi, ha avuto più di qualche contrasto. Evidente per tutti ma non per Bocchino che respinge seccamente questa interpretazione: «Non è possibile che Berlusconi si riferisse a Fini – afferma – Quella frase sono certo fosse riferita agli eccessi di qualcuno che, secondo Berlusconi, cavalca ogni dissenso per ragioni di visibilità. Ma la visibilità non è un problema di Fini».

Bocchino rivendica tuttavia il diritto per la minoranza di «avere la possibilità di esprimere le proprie tesi senza scomuniche. Il Pdl – aggiunge – è un partito in cui il dissenso é consentito, non siamo una caserma». Bocchino parla poi di un “grande tema”, quello dei giornali vicini al premier. «Certa stampa vicina a Berlusconi – dice – esalta sempre il bicchiere mezzo vuoto. Di conseguenza fa da megafono, in maniera dura agli umori dei falchi del Pdl».