Elezioni anticipate? Bocchino: “Sarebbe la fine di Berlusconi e la vittoria di Bossi e Tremonti”

Pubblicato il 23 Agosto 2010 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Italo Bocchino fa le sue previsioni in caso di voto dal sito di Generazione Italia. ”Se davvero si andasse a elezioni anticipate le uniche due certezze sarebbero il travaso di voti dal Pdl alla Lega e una maggioranza al Senato diversa da quella della Camera. In uno scenario del genere Bossi avrebbe gioco facile a chiedere un passo indietro al Cavaliere, che verrebbe pensionato da quello che ritiene l’alleato più fedele, aprendo così la strada a un governo Tremonti che sarebbe a propulsione leghista e otterrebbe il voto di una maggioranza larghissima che si formerebbe con l’obiettivo reale di mandare definitivamente a casa Berlusconi. E’ questa la trappola che sta scattando ed èmolto difficile per Berlusconi sottrarsi, avendo rotto con i moderati Fini e Casini e avendo affidato la golden share del governo a Bossi e Tremonti”,  afferma il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà.

”Silvio Berlusconi – prosegue Bocchino – ha chiesto alle sue truppe di prepararsi alle elezioni, ma oggi il ricorso al voto lo vogliono davvero soltanto Bossi e Tremonti, il primo per prendersi i voti di Berlusconi e il secondo per prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Non le vuole il Paese, non le gradirebbe il Quirinale, non le vuole l’opposizione, non le vuole Fini e non le vogliono quei sessanta-settanta parlamentari del Pdl che dovrebbero lasciare il posto ai leghisti al Nord, a Futuro e libertà al Sud e al centrosinistra nelle regioni dove senza il presidente della Camera è impossibile conquistare il premio di maggioranza. E sotto sotto il voto non lo vuole neanche Berlusconi, consapevole ormai che ha solo da perderci”.

”Se il quadro è questo le truppe di Futuro e liberta’ diventano paradossalmente – secondo Bocchino – lo scudo del Cavaliere rispetto alla trappola, ma il presidente del consiglio deve decidere che atteggiamento avere verso Fini e i finiani. La conta sui numeri l’ha sonoramente persa, la campagna acquisti è velleitaria e i tentativi di divisione inutili. Cosi’ com’è dannoso pensare di poter negoziare con i finiani senza parlare con Fini. A questo punto è bene chiarire qual è la strategia degli uomini del presidente della Camera, che vanno considerati un tutt’uno con il loro leader”.

”Il primo comandamento di ”Futuro e libertà” – evidenzia il capogruppo alla Camera di Fli – e’ la volonta’ di non far precipitare l’Italia verso un voto che danneggerebbe il Paese e consegnerebbe il governo all’asse Bossi-Tremonti. Il secondo comandamento garantisce il nostro ancoraggio politico e culturale al centrodestra e quindi l’impossibilità in questo sistema bipolare a valutare alleanze diverse e non omogenee politicamente e culturalmente. Il nostro terzo comandamento prevede che garantiremo la fiducia al governo fino all’ultimo giorno della legislatura e che voteremo tutti i provvedimenti contenuti nel programma perche’ ci vedono vincolati con gli elettori. Va infine detto – conclude – che pur allertando Berlusconi rispetto ai rischi che corre non saremo noi a generare contrasti con la Lega, che fa solo il suo mestiere di competitor elettorale del Pdl, o con Tremonti, che fa benissimo il ministro dell’economia anche se rappresenta un equivoco politico per il Popolo delle libertà”.