Boldrini-Minniti, Salvini-Bonino… la fabbrica dei duelli nei collegi

di Riccardo Galli
Pubblicato il 24 Gennaio 2018 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA
Boldrini-Minniti, Salvini-Bonino

Boldrini-Minniti, Salvini-Bonino… la fabbrica dei duelli nei collegi

ROMA – Boldrini-Minniti, Salvini-Bonino… la fabbrica dei duelli nei collegi . La parte maggioritaria, seppur limitata, delle legge elettorale che il prossimo 4 marzo ci porterà alle urne potrebbe regalare agli elettori dei duelli niente affatto scontati. Matteo Salvini contro Emma Bonino, il volto della Lega e della ruspa contro la faccia dei diritti e dell’impegno, potrebbero per esempio darsi battaglia a Milano. Oppure un vero e proprio derby: Laura Boldrini contro Marco Minniti, la visione dell’immigrazione dal punto di vista delle Ong o quella dettata dall’inquilino del Viminale e uomo Pd. Duelli che, è vero, non saranno determinanti forse sulla maggioranza parlamentare ma che avranno un fortissimo valore simbolico. E più di un big potrebbe dover ricorrere alla quota proporzionale per entrare in Parlamento. Si tratta, in molti casi, di ipotesi visto che ancora le liste e le candidature non sono state formalizzate.

Ma qualche certezza c’è già, come quella che il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan sarò candidato nel collegio maggioritario di Siena. Una scelta squisitamente politica fatta evidentemente per rivendicare i risultati dei governi di centrosinistra nel salvataggio di Mps. Ragionamento speculare a quello fatto in casa 5Stelle, con i grillini che schiereranno Carlo Sibilia, voce del Movimento proprio in Commissione banche. Ma il colpo di scena, il vero ‘duello dell’uninominale’ si realizzerebbe se in campo scendesse Pietro Grasso. Se anche la candidatura del leader di Liberi e Uguali favorirebbe con ogni probabilità gli avversari, schierare lui contro il ministro dell’economia scelto a suo tempo da Matteo Renzi rappresenterebbe una vera sfida all’ultimo sangue per misurare i rapporti di forza nel centrosinistra. Discorso analogo per quel che potrebbe accadere a Pesaro, dove LeU schiererebbe Laura Boldrini nientemeno che contro Marco Minniti.

La Presidente della Camera, ex portavoce dell’Unhcr, incarnazione di una politica e di un pensiero preciso nei confronti di uno dei temi più discussi e caldi del momento come l’immigrazione, contro l’uomo che seppur, anzi proprio da sinistra ha cercato di imporre delle regole a questa. Le politiche di Minniti su questo tema hanno da tempo scatenato le ire e aperto un’aspra discussione nella sinistra italiana, discussione che potrebbe trovare sfogo nel seggio di Pesaro. Non di derby ma di vera e propria partitissima si potrà invece parlare a Milano. Il padrone di casa Matteo Salvini, fortissimo in tutta la Lombardia ma non così forte nel centro del capoluogo, potrebbe ritrovarsi contro Emma Bonino, candidata di tutto il centro sinistra ma soprattutto leader e vera e propria incarnazione di una visione del mondo in tema di diritti che nel centro di Milano è tutt’altro che rara.

I 5Stelle dovrebbero puntare sul loro ‘ministro degli Esteri’ Manlio Di Stefano mentre LeU ha valutato anche qui la possibilità di candidare la Boldrini, ma proprio la possibilità di trovare la Bonino avrebbe scoraggiato questa scelta. E i 5Stelle? I favoriti di questa tornata elettorale (favoriti ad essere il primo partito e non favoriti ad avere la maggioranza ndr) potrebbero giocare la loro partitissima in Campania, ovviamente dove scenderà in campo il loro candidato premier Luigi Di Maio che proprio da quelle terre proviene. La partita mediatica sarà a due e sarà contro Vittorio Sgarbi, portacolori del centrodestra che promette già battaglia. In corsa ci sarà anche una terza candidata, molto meno nota e ‘televisiva’, ma probabilmente quella col curriculum più nobile: la dem Annalisa Allocca, 33 anni, del team di Fisica nucleare del programma Virga.

Arriverà quasi certamente terza, dietro i due big che correranno nel suo stesso collegio. E poi un duello al femminile sarà quello in scena sulle montagne trentine dove la bolzanina Michaela Biancofiore troverà Maria Elena Boschi. La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio correrà infatti in un collegio blindato, grazie all’accordo con la Svp, e, soprattutto, tranquillo, in modo da tenere il più possibile al riparo sia lei che il partito dalle polemiche sulle banche. Come sfida al femminile sarà quella dalla parte opposta del Paese tra Azzurra Cancelleri, sorella di Giancarlo, due volte candidato governatore, uomo forte di Luigi Di Maio in Sicilia, e Daniela Cardinale, figlia di Totò, dc di lungo corso e ministro nei governi D’Alema e Amato con l’ombra di un terzo incomodo che potrebbe sparigliare: il leghista Alessandro Pagano, già ras di Forza Italia nel Nisseno.