Bolkenstein, balneari convocati il 31 luglio. Gasparri: come se a Babbo Natale il 24 dicembre…

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 28 Luglio 2019 - 18:28| Aggiornato il 29 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- “Fantastico, il governo medita di fregare le imprese balneari imponendo le gare e la Direttiva Bolkestein e, travolto dalle contestazioni, convoca le organizzazioni balneari il 31 luglio, un giorno cruciale per il lavoro di questi imprenditori, anche per il viavai di clienti che a fine mese diventa ancora più intenso. La convocazione il 31 luglio sarebbe paragonabile a un incontro proposto tra Babbo Natale e il servizio delle Poste per la sera del 24 dicembre, quando il simpatico vecchietto ha ben altro da fare che rispondere alle convocazioni dei governi. Non vorremmo che la tragedia delle imprese balneari prendesse la via della farsa. E noi non lo consentiremo, né in Parlamento né sulle spiagge”, ha commentato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Il Ministro Gian Marco Centinaio ha infatti invitato le organizzazioni di categoria per un incontro sulla questione Bolkestein il 31 luglio, come si legge sulla pagina del Sindacato Italiano Balneari.

Il senatore Gasparri si batte da tempo per la tutela delle imprese balneari – un settore economico ormai riconosciuto come importante per il Paese- e per la loro esclusione dalla direttiva Bolkenstein.

Si tratta di una direttiva europea in materia di servizi che nel nostro Paese è stata estesa anche alle imprese balneari, concessionarie di beni, secondo una interpretazione ritenuta erronea dallo stesso padre della normativa Frederik Bolkestein e che comporta che le concessioni siano messe a gara e diano spazio alla concorrenza in ambito europeo.

Quindi significa che le attività imprenditoriali che hanno oggi carattere locale potrebbero sparire per lasciare spazio a imprenditori di altri Stati europei.

Imprese balneari. Gasparri: fuori dalla direttiva Bolkenstein e no ad altre norme.

“Le imprese balneari devono essere escluse dalla direttiva Bolkestein”- ha detto il senatore forzista che continua:

“È l’impegno che aveva preso il centrodestra unito in occasione delle ultime elezioni, è l’impegno che a parole tutti i partiti del centrodestra devono mantenere. Per Forza Italia è un dovere morale ed è una priorità assoluta. Con questo spirito abbiamo presentato, in occasione dell’ultima legge di stabilità, un emendamento che insieme a quello di altre forze politiche è stato approvato ed ha consentito una proroga di quindici anni per le licenze delle imprese balneari, con l’obiettivo di uscire definitivamente dalla direttiva Bolkestein. Il governo giallo-verde ha escluso dalla direttiva, ed ha fatto bene, il commercio ambulante, ma non ha avuto il coraggio di estendere questa scelta alle imprese balneari. Creando un primo, grave vulnus. Si attendevano poi delle norme di attuazione che dovevano essere varate entro il 30 aprile e non hanno ancora visto la luce. Ora vengono anticipate delle norme che prevederebbero, dopo un percorso, lo svolgimento di gare. È una scelta inaccettabile. E il fatto di usare altri nomi, come ‘evidenze pubbliche’, inventare dei punteggi preliminari ed altri pannicelli caldi non cancella la grave violazione che verrebbe fatta”.

 Altri Paesi europei si sono messi al riparo dalla direttiva

Paesi come Spagna, Portogallo e Croazia hanno già da tempo risolto la questione in maniera positiva, provvedendo sia con lunghe conces­sioni da trenta a settantacinque anni, sia escludendo le concessioni demaniali marittime e lacustri dalle attività attinenti alla direttiva Bolkestein evitando così possibili procedure di infra­zione, cosa a cui invece è assoggettato at­tualmente il nostro Paese.

Cosa ha detto Frederik (‘Frits’) Bolkestein, il padre della direttiva

E’ stato lo stesso padre della direttiva europea sui servizi, Frederik (‘Frits’) Bolkestein, il 18 aprile 2018, durante l’incontro “L’Euro, l’Europa e la Bolkestein spiegate da Mr. Bolkestein” tenuto presso l’Auletta dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati a spiegare, a dire chiaro che, poiché le spiagge sono beni, la direttiva che prende il suo nome è stata mal interpretata e ad esse non si applica.

“Avere o meno un accordo con l’Ue per ottenere una proroga di 75 anni, come ha fatto la Spagna – ha detto Bolkenstein – dipende dal Governo italiano. Se posso dare un consiglio utile per il nuovo governo – ha aggiunto – suggerirei di fare presente alla Commissione Ue che i titolari degli stabilimenti balneari non forniscono servizi ma sono titolari di un bene”.

L’interpretazione e il recepimento della direttiva in Italia

Secondo un’interpretazione estensiva del­l’articolo 2 della direttiva infatti, l’applicazione della stessa è prevista in Italia anche nei confronti delle imprese turistico-balneari e delle relative concessioni demaniali (circa 30.000 imprese). Il recepimento della diret­tiva Bolkestein in Italia ha portato all’elimi­nazione del rinnovo automatico delle con­cessioni agli imprenditori balneari

La proroga

Allo stato attuale le concessioni in essere al primo gennaio 2019 sono state prorogate fino alla fine del 2033 – con la legge di Bilancio per il 2019 (145 /2018), comma 683- ma per mettere il Paese al riparo da future procedure di infrazione è necessaria una soluzione definitiva.

Dice ancora Gasparri:

“La Bolkestein per le imprese balneari va cancellata. Esponenti dell’area di governo lo hanno ribadito in tanti comizi, ne hanno fatto motivo anche di propaganda elettorale in occasione delle ultime elezioni europee. Lanciano proclami ogni quarto d’ora contro le vessazioni e le prepotenze europee ed ora battono in ritirata tradendo il mondo balneare? Forza Italia non consentirà una scelta del genere ed ha già contattato tutte le organizzazioni balneari che parleranno molto chiaramente e che invocheranno il rispetto degli impegni presi”.

“In Parlamento e su tutto il territorio nazionale saremo inflessibili. Tutelare imprese fondamentali per l’economia italiana e per il turismo in particolare, cancellare regole europee ingiuste e che non si sarebbero dovute applicare a questo settore”, sottolinea il senatore forzista che conclude:

“Ogni altra scelta sarà un tradimento che denunceremo spiaggia per spiaggia, in ogni angolo d’Italia. Escludiamo che ciò possa avvenire perché sarebbe un evento clamoroso. Ma siamo pronti ad assumere tutte le iniziative politiche necessarie a tutela della categoria”.

Un settore economico importante

Le Imprese balneari sono un settore economico ormai riconosciuto come importante per il Paese, tanto che nel 2018 è nata la norma UNI 11729:2018 “Linee guida per la stima del valore delle imprese concessionarie demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo (imprese balneari)”, per poterne stimare il valore di mercato con regole definite e riconosciute.