Bollette, commercianti le bruciano in piazza. E allora? Troppa tv

Bollette, dopo averle esposte in vetrina, qua e là per l'Italia gruppi di commercianti le bruciano in piazza. Protesta con un non pago incorporato. E protesta contro chi? Bolletta bruciata, e allora? Troppa televisione.

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 6 Settembre 2022 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Bollette, commercianti le bruciano in piazza. E allora? Troppa tv

Bollette, commercianti le bruciano in piazza. E allora? Troppa tv ANSA

Bollette, dopo averle esposte (secondo campagna lanciata da Confcommercio) in vetrina a giustificazione e sostegno dei prezzi aumentati alla clientela, ora qua e là per l’Italia gruppi di commercianti si stanno dando ai falò. al pubblico rogo delle bollette. L’ultima immagine da Foligno, con suggestione annessa della Foligno centro geografico della penisola e baricentro/avanguardia della reazione della categoria di fronte al dramma socio-economico del cafro energia. 

Il non ti pago come protesta

I commercianti e gli esercenti protestano. Ricevono bollette triplicate se non di più. In molte aziende il costo dei consumo energetici che era più o meno al 2/3 per cento dei costi fissi ora è al 6/7 per cento. Quindi “sballa” ogni compatibilità, sono bollette realmente insostenibili. Non è un piangere miseria pur abituale alla categoria (al netto del permanere del vizio, come nel caso, peraltro non unico, del ristoratore chef che nel corso degli anni di ristoranti ne ha felicemente aperti e gestiti tre e che di fatturato e accumulato ne ha felicemente e meritatamente fatto a milioni di euro e che ora dichiara bancarotta per 10 mila euro di bollette in più). Non è un pianger miseria, è dramma vero. Però nella scelta, nella mossa del bolletta io ti brucio si annida un vezzo molto italico, italico nel senso di una società fondamentalmente neo corporativa, il vezzo del non ti pago. Dove quel “ti”, quel non voler pagare qualcuno nasconde appena la sostanza del vizio e la fascinazione reale: il non pago. Senza “ti”.

Protesta. Contro chi?

Contro il governo? Ci ha già messo circa 50 miliardi di soldi pubblici e altri dieci li sta mettendo per pagare un po’ delle bollette private. Nessun governo di questa galassia può pagare a tutti tutto l’aumento delle bollette. Contro la Ue? Contro le sanzioni alla Russia? Contro il destino cinico e baro? Bruciando quelle bollette in piazza i commercianti che lo fanno vogliono i governi dell’Occidente aboliscano le sanzioni alla Russia, si arrendano nella guerra economica alla Russia, consegnino l’Ucraina a Putin, riconoscano il diritto russo a prendersi terre che Mosca definisce spazio slavo?

Oppure vogliono che le casse pubbliche, i contribuenti, l’esercito dei contribuenti (dal quale non pochi di loro spesso disertano) paghino con soldi pubblici (soldi della tasse, le tasse che peraltro mediamente i commercianti maledicono come la peste) tutto l’aumento delle bollette (se possibile anche le bollette tout court)? Sanno, vogliono sapere i commercianti in falò che  il caro, carissimo energia comincia anche prima della invasione russa e anche prima della decisione di Putin di provare ad affamare l’inverno degli europei? Sanno, vogliono sapere degli aiuti già ricevuti e in arrivo da Stati e governi? E, soprattutto, bruciando le bollette, che cosa si brucia, a cosa si dà fuoco?

Bruciar bollette, e allora?

Quando si trattò di emancipazione femminile molte donne fecero pubblici falò di reggiseni. Quando si manifestava contro la guerra in Vietnam si bruciavano cartoline precetto per la leva militare. Si bruciavano simboli e la tempo stesso cose reali. Bruciando bollette si muta sia pur di un millimetro la situazione degli arrivi e della disponibilità di gas? Si muta di un millimetro la composizione delle fonti di energia cui l’Italia attinge? Si muove a commozione Putin? Si intima di cercare il gas altrove che in Russia? Si perora il nucleare di nuova generazione (ma ci vorrebbero anni)? Il bruciar bollette in piazza dei commercianti non regge alla domanda (che non ha neanche bisogno di essere un’obiezione) dello: e allora? 

Troppa televisione

Quando sugli infiniti campi e campetti di calcio sparsi per la penisola qualcuno si esibisce (o prova a farlo) in un lancio di decine di metri o in un prolungato e interminabile dribbling o in palleggio al di là della sua portata e soprattutto privo di utilità alcuna per la squadra, spesso gli si dice, si commenta con la frase: “Troppa televisione”. A significare, a identificare un comportamento indotto solo dal fare scena secondo modalità viste in tv. Ecco, i falò dei commercianti, i falò delle bollette sono la trasposizione in piazza delle sceneggiate da talk-show: troppa televisione e anche della peggiore.