ROMA – Perché i sindacati non hanno invitato al Primo maggio il ministro del Lavoro, Elsa Fornero? ”Perché domani e’ una giornata di festa, non si piange”. Neanche il premier Mario Monti? ”Troppo serioso”. Così scherzando il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ospite della trasmissione ‘Un giorno da pecora’ su Radio Due di ieri 30 aprile.
Il ministro nel giorno della Festa dei lavoratori ha scelto parole retoriche: ”Non è un bel primo maggio sia per l’assenza di lavoro che e’ un grandissimo problema, ma anche per gli incidenti sul lavoro, gli ultimi due accaduti ieri”, facendo riferimento ai suicidi di lavoratori in crisi.
Poi ha aggiunto: ”Non è un bel primo maggio, dobbiamo riflettere sulle ragioni di questa crisi, dobbiamo soprattutto agire”. ”Nell’attuale, particolarmente difficile, situazione economico-sociale la ricorrenza del primo maggio non puo’ essere un tempo soltanto di celebrazione, ne’ soltanto di rassegnazione”. Questa giornata ”deve anche rappresentare un momento di riflessione sul lavoro nei suoi molteplici aspetti e soprattutto di fermi propositi sui buoni cambiamenti possibili”.
Molti lavoratori però pensano che tante difficoltà siano dovute proprio all’azione del governo Monti e alla riforma di cui Fornero è firmataria.
Il ministro del Welfare ha detto due settimane fa: “Se la riforma non passa andremo a casa”. Sarà vero?
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