Bondi: Fini per rafforzamento o fallimento del Pdl?

Pubblicato il 11 Novembre 2009 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA

Sandro Bondi

Gianfranco Fini punta al rafforzamento oppure al fallimento del Partito?  Se lo domanda il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi rilevando e giudicando ” curioso” che nel libro di Fini, “Il futuro della liberta”,  non si trovi traccia di Silvio Berlusconi né del fascismo.

Bondi  in un intervento sul Giornale, osserva: «Potrebbe sembrare che la storia dell’evoluzione di Fini sia semplicemente giustapposta a quella di Berlusconi oppure si ponga, come molti episodi farebbero temere, in alternativa ad essa». Bondi ricorda che «tutti hanno delle responsabilità» nella realizzazione del Pdl e sottolinea: « qui si misurerà anche la lungimiranza di Fini, che può essere uno degli artefici del rafforzamento del nuovo partito oppure la causa del suo possibile fallimento».

Il ministro nelle sue considerazioni individua «una certa analogia» tra «la parabola politica e culturale di Gianfranco Fini» e quella «della tradizione comunista italiana»: entrambe, dice, hanno affrontato la scomparsa delle ideologie incorrendo «in una sorta di conformismo un pò schiavo della realtà, senza la capacità di elaborare un’autentica riflessione sul proprio passato». Prova ne è, sottolinea il ministro, che Fini nel suo libro tace ogni «riferimento all’attuale presidente del Consiglio».

«Non è curioso – si chiede il coordinatore del Pdl – imbattersi in questa rimozione, che si aggiunge a quella sul fascismo e su altre figure fondamentali nella storia del Novecento italiano?». Bondi, poi, dissente da altre osservazioni del presidente della Camera. Il Pdl come una caserma? «Ritengo questo giudizio quantomeno ingeneroso», scrive il ministro. E precisa: il partito che si sta costruendo dovrebbe avere «una cultura politica condivisa», non una «classe politica eterogenea» sul modello della vecchia Dc.