Bossi: sì al Lodo Alfano allargato, a Berlusconi qualcosa si deve

Pubblicato il 1 Luglio 2010 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e Silvio Berlusconi

Il leader della Lega, Umberto Bossi, nel momento della resa dei conti all’interno del Pdl e della maggioranza, tenta di fare da paciere. Interviene, a sorpresa alla firma del patto per la sicurezza del Lago Maggiore e del Lago di Lugano, a Varese e tenta di mediare su tutti i “fronti caldi”: apre al nuovo Lodo Alfano perché, è il ragionamento, Berlusconi ci tiene tanto e qualcosa gli si deve. Media anche sullo spinoso tema delle intercettazioni, che divide berluscones e finiani nel Pdl, e dice: arriveremo a una mediazione. Infine rassicura i governatori delle Regioni da settimane sul piede di guerra contro le misure della manovra e dice: la finanziaria verrà aggiustata.

Lodo Alfano. L’ampliamento del Lodo Alfano che comporterebbe maggiori impunità per il premier e i ministri vede favorevole il ministro delle Riforme e leader del Carroccio, Umberto Bossi. Il Senatur liquida le modifiche come “piccole cose”, “il Presidente del Consiglio – ha aggiunto – deve badare a un Paese: qualcosa gli devi”.

Intercettazioni. Sul ddl intercettazioni, inoltre, Bossi sottolinea l’importanza di “trovare la via. Si deve trovare la mediazione e la troveremo”, dice. “La gente non ci tiene ad essere intercettata – aggiunge – ma in alcuni casi è chiaro, la magistratura deve poter intercettare. Non su tutto e su tutti però. Se chiedi alla gente durante un comizio se è d’accordo sulle intercettazioni, ti risponde di no”.

Manovra. Il Senatur passa quindi a parlare della Manovra. ”Formigoni è un poeta – dice – comunque adesso vediamo: la finanziaria verrà aggiustata, mi sembra che molte richieste siano state acquisite da Tremonti. A margine di una firma di patti per la sicurezza a Varese, Bossi ha notato che ”è scoppiata la pace tra Tremonti e le Regioni”. Del resto, ha osservato il ministro delle Riforme, ”come tutti gli enti locali, le Regioni hanno richiesto di accelerare sul federalismo e per luglio daremo le cifre spettanti alle Regioni, che come i Comuni avranno i propri tributi”.

Infine Bossi ha parlato del suo partito, la Lega, e ha negato che anche nel Carroccio ci siano problemi di collegialità. Si va sempre più diffondendo, infatti, la convinzione che anche nella Lega si siano create le correnti. E invece il Senatur smentisce. ”No”: si e’ limitato a rispondere alla domanda di un chiarimento sulle parole del viceministro, Roberto Castelli che, in un’intervista ieri, aveva posto un problema di mancanza di collegialità all’interno del Carroccio. Bossi ha quindi concluso con una battuta: ”Castelli intendeva più collegialità per le belle ragazze”.