Mirando al cuore di Bossi: “Se vuoi il federalismo molla Berlusconi”

Pubblicato il 21 Gennaio 2011 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA

Mirando al cuore di Bossi, del suo elettorato, della sua strategia. Un messaggio è partito chiaro e netto da Casini, Fini, Rutelli, insomma il Terzo Polo. Sottoscritto e rafforzato anche da Bersani e Di Pietro e per quel che può, poco stavolta perché non è in Parlamento, anche da Vendola. Il messaggio dice: tu Bossi resti attaccato, incollato a Berlusconi premier perchè calcoli che solo lui presidente del Consiglio può darti il federalismo. E poiché tu Bossi ritieni il federalismo valga più di ogni cosa, allora ti tieni e tieni in piedi Berlusconi. Bene, tu Bossi rifai i tuoi conti, noi ti diciamo che con Berlusconi premier il federalismo non arriva. Non oggi e neanche domani, forse tra sei mesi che per te sono un’eternità. Noi il federalismo te lo blocchiamo in Parlamento. E ti diciamo che la ruota è girata: è Berlusconi premier che ferma il federalismo, se tu Bossi il federalismo lo vuoi, allora cambia premier. La novità che ti comunichiamo è che Berlusconi premier non è più garanzia di federalismo subito, è invece sinonimo di federalismo rallentato, lontano. D’ora in poi regolati di conseguenza.

Non è un messaggio fanfarone: le opposizioni possono davvero rallentare il federalismo nelle Commissioni e in aula. Tanto più che quelli della maggioranza, nonostante la gran pubblicità fatta alla costituzione del gruppo parlamentare dei “Responsabili” finora sempre 314 sono, come il 14 dicembre, il giorno della gloriosa ma striminzita fiducia. Perfino per fare quel gruppo parlamentare si è infatti dovuto ricorrere al “soccorso azzurro”: due deputati del Pdl, Pepe e D’Anna, si sono dovuti iscrivere al nuovo gruppo per fare il numero necessario perchè altri due, Mannino e Gaglione, hanno voluto restare fuori. Aggiungi, togli, somma e sottrai, sempre 314 restano. Bossi lo sa bene e sono settimane che chiede invano a Berlusconi quando arrivano davvero i nuovi arrivi in maggioranza e chi siano. Per ora non ce ne sono, quindi in Parlamento il federalismo è a rischio. Bossi e Calderoli contavano sul fatto che Terzo Polo e Pd, temendo le elezioni, non avfebbero fatto ostacolo al federalismo. Ora questa condizione è mutata, questa garanzia scaduta. E Bossi deve scegliere se tenersi Berlusconi rischiando il federalismo, se andarselo a riconquistare il federalismo in elezioni anticipate segnate dal caso Berlusconi Ruby o se, niente meno, sacrificare Berlusconi al federalismo.