Bossi: “Portiamo a casa il federalismo poi stacchiamo la spina al governo e usciamo dalla palude romana”

Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e Roberto Calderoli

Una fiducia a tempo determinato. Solo il tempo di portare a casa l’agognato federalismo e poi la Lega staccherà la spina al governo per toglierlo dalla “palude” romana. Il leader della Lega Umberto Bossi è chiaro: l’appuntamento con le urne è rimandato ma di poco e di arrivare fino al 2013 con tre o pochi più deputati di differenza non se ne parla proprio.

Il senatur lo ha ribadito parlando in comizio a una festa del Carroccio a Villa d’Ogna (Bergamo). La pazienza, secondo Bossi, durerà ”Sino a quando porteremo a casa il federalismo”.

Per garantire la durata del governo ”diciamo che Berlusconi e anche noi ce la stiamo mettendo tutta”, ha aggiunto Bossi rispondendo alle domande dei giornalisti. A chi gli chiedeva di chiarire il suo pensiero sulla ‘palude romana’, ha assicurato: ”Troveremo una via per uscirne, sono certo che un po’ Berlusconi e un po’ noi ne usciremo”.

Quanto alla “grana” Fini e alle polemiche tra il presidente della Camera e i quotidiani vicini al Pdl,  il leader leghista spiega: ”Bisognerebbe che i giornali sparassero meno”.  ”Secondo me – ha detto – i giornali farebbero bene a vendere un po’ meno copie e non fare troppo casino, perche’ poi i problemi che fanno contro Fini ce li sorbiamo in commissione: se uno viene attaccato tutti i giorni, non e’ favorevole a quello che noi proponiamo, anche se non c’entriamo assolutamente niente”.

Sulla necessità di portare il Federalismo a casa Bossi è secco: ”Ci sono milioni di persone al di sopra del Po che ne hanno piene le scatole e sono pronte a battersi per ottenere la libertà”. Affiancato dal ministro Calderoli, il leader leghista  ha subito raccolto l’applauso dei militanti, ma ha anche aggiunto che ora bisogna seguire con pazienza il cammino della riforma nelle sedi istituzionali. E, guardando ai numeri del governo in parlamento, ha spiegato che ”se andassimo oggi a forzare in certe commissioni, magari il federalismo verrebbe bocciato. Dobbiamo dunque far passar del tempo, perché ci sia il tacito assenso fino all’ultimo passaggio in consiglio dei ministri: non muoriamo anche se si ritarda un po”’.