Bossi: “Governo fino al 2013? Speriamo”

Pubblicato il 28 Settembre 2011 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 28 SET – ”Il governo regge fino al 2013? Speriamo, ma non ve lo dico altrimenti diventa il titolo di domani”. Così il ministro Umberto Bossi ha risposto ai cronisti a Montecitorio. ”Berlusconi e Tremonti  sanno che va trovata una soluzione. Abbiamo cominciato a ragionare e creato un gruppo di lavoro. Tutti e due sanno che bisogna fare delle leggi per rilanciare l’economia ma tutti sanno che e’ anche un problema degli imprenditori. Una volta c’erano gli imprenditori che inventavano il lavoro. Oggi sono invecchiati anche loro e quelli che lo inventano sono in Cina. Devono svegliarsi, non basta mettere i soldi ma idee. La Marcegaglia? Certo, anche lei”.

”Il vertice di ieri – ha aggiunto il leader leghista – è andato bene. Dobbiamo pensarci sopra e trovare la via per rilanciare l’economia e quindi bisogna mettere d’accordo un po’ di teste”.

Riguardo al successore di Mario Draghi alla Banca d’Italia, Bossi ha detto: “Tra Saccomanni e Grilli io preferisco Grilli, non foss’altro perché è di Milano”.

Il richiamo della Cei? ”I vescovi dovrebbero dire qualche messa in più ”, ha risposto Bossi che a Montecitorio  commentando la prolusione di cardinal Bagnasco.

Sulla riforma delle pensioni, prima il gesto del dito medio e poi la spiegazione: ”Non vogliamo mica portare via i soldi ai pensionati per darli agli imprenditori come dice Confindustria, siamo mica matti”. Il ministro Umberto Bossi, conversando con i cronisti a Montecitorio, torna a blindare le pensione ed esclude l’ipotesi di ‘ritocchi’. ”Ma Berlusconi e Tremonti ieri sera al vertice di Palazzo Grazioli hanno insistito?”, domandano i cronisti: ”No – replica il leader leghista – Anche loro bene vogliono bene ai poveracci.  Se il progetto è prendere i soldi ai pensionati e darli alle imprese non cambia niente. Rovini solo i poveracci… ma ci siamo noi”.

Il ministro Saverio Romano non rischia sul voto di sfiducia di oggi. Riguardo ad eventuali sorprese, Bossi ha risposto: ”Penso di no. Devi giudicarlo come ministro”, spiega il leader leghista.    ”Un magistrato voleva assolverlo, poi lo hanno rinviato a giudizio. Sono beghe tra magistrati”.