Bossi insiste sui ministeri, ma apre al Pd sulla legge elettorale

Pubblicato il 21 Giugno 2011 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nessun passo indietro della Lega sul trasferimento dei ministeri al Nord. ”E’ un fatto d’obbligo dell’Europa fare quella roba lì. L’hanno fatto in Inghilterra e Germania. E’ necessario coinvolgere tutto il Paese. Passo indietro della Lega? No”. Lo afferma il leader del Carroccio Umberto Bossi conversando con i cronisti a Montecitorio.

”La gente a Pontida urlava ‘secessione’ e non ‘successione’. Sono ancora giovane. A Pontida la gente è venuta per me”. Così Bossi risponde ai cronisti che gli chiedono se il ministro Roberto Maroni sia ”il delfino” alla guida della Lega Nord.

Sull’intervento militare in Libia difeso anche dal presidente della Rep0ubblica Giorgio Napolitano Bossi ha detto: ”Le guerre finiscono quando terminano i soldi… Anche l’America ha finito la guerra quando ha finito i soldi”.

Berlusconi ancora candidato premier nel 2013? ”Se fa le cose sì. Gli abbiamo già dato uno scadenziario”. ”Quando vedrò Berlusconi? Sto andando in Aula”, aggiunge il senatur che non nasconde il suo entusiasmo per il raduno di Pontida. Il ministro scherza con i cronisti: ”Avete visto – dice – A Pontida mi è scappato quel ‘si è cagato sotto sui ministeri’ riferito a Berlusconi. Si vede che il pensiero padano è scappato via senza che me ne accorgessi…”.

Ancora su Pontida Umberto Bossi torna con soddisfazione sul ‘successo’ di partecipazione del raduno della Lega Nord :  ”Avete visto quanti eravamo? La gente è fantastica. C’erano 90mila persone venute con i pullman e quest’anno non c’era il treno speciale. ‘Gente straordinaria – aggiunge – sono venuti di più ora che abbiamo perso” alle amministrative ”di quando avevamo vinto”.

Umberto Bossi apre a sorpresa al dialogo con l’opposizione per la modifica della legge elettorale. ”E’ una delle cose su cui si può ragionare. Si può fare l’accordo”, spiega il leader della Lega Nord ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono se sia ”possibile discuterne con l’opposizione”.

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sta raccogliendo le firme per bloccare il trasferimento dei ministeri. ”Anche noi abbiamo raccolto le firme’‘. Lo afferma Umberto Bossi rispondendo ai cronisti a Montecitorio.  ”Il primo giorno sono state 12mila – aggiunge il senatur – Se capisco bene le cose in una settimana saranno 100mila”.