Ministeri al Nord, Bossi rilancia: “Berlusconi si convincerà”

Pubblicato il 24 Maggio 2011 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi (foto lapresse)

ROMA – Umberto Bossi non ne vuole sapere di fare retromarcia sui ministeri al Nord ed è certo che “Berlusconi si convincerà”. Il Senatur è convinto e si guarda pure intorno per trovare conferme alle sue richieste: i ministeri decentrati sul territorio ”ci sono in tutta Europa, in Inghilterra, in Francia. Perché non ci devono essere qui?”.

Bossi vuole che almeno due ministeri vengano trasferiti a Milano e sembra non badare molto ai tentennamenti del presidente del Consiglio su questo argomento. Ai cronisti che gli fanno notare che ”tra Pdl e Lega c’è scontro su questo tema”, il leader leghista risponde: ”Non c’è scontro”.

Se davvero il Carroccio la spuntasse, vediamo cosa succederebbe. Sono poco più di 50 le persone che seguirebbero il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli al Nord.  Il decreto che ha istituito la Struttura a supporto del ministero, il 20 giugno 2008, prevede infatti un responsabile, sei dirigenti e ”25 unita’ di personale non dirigenziale” a cui si aggiungono”non piu’ di sei consulenti”.

In totale, quindi, un massimo di 38 persone, piu’ una squadra di 16 co.co.co esperti in semplificazione normativa, qualità della regolazione, better regulation e comunicazione. La struttura di Calderoli può contare su poco piu’ di 2 milioni di euro (2.013.010) nel 2011, stanziati dalla Presidenza del Consiglio nel Bilancio di previsione. E ancora più ‘light’ è  il ministero delle Riforme per il Federalismo guidato da Umberto Bossi che gestisce, nelle previsioni di Palazzo Chigi, 903.500 euro. I fondi sono diminuiti del 10% rispetto al 2010 e consentono consumi ”strettamente correlati alle esigenze minime di funzionamento”.

L’ufficio stampa preferisce non diffondere dati sul personale: ”Sono informazioni riservate, non credo si possano rivelare”, è la risposta, ma si apprende dal sito del Ministero delle riforme che ”il ministro non ha nominato alcun consulente esterno”. L’organigramma è composto da un capo del dipartimento ”che formula proposte al ministro e ne esegue le direttive, è responsabile dell’amministrazione ed esercita poteri di spesa” e dall’ufficio Affari amministrativi, studi e relazioni esterne, da cui dipendono il Servizio affari generali e amministrativi e il Servizio per lo studio ed il monitoraggio delle riforme istituzionali e le relazioni esterne.

REFERENDUM – Poi Bossi ha aperto anche sul referendum. ”Alcuni quesiti sono attraenti… come quello sull’acqua”. E ancora: ”Avevamo detto a Berlusconi di fare una legge sull’acqua e noi l’avremmo appoggiata, poi si e’ messo di mezzo Fitto e alla fine nessuno l’ha fatta”.

MOSCHEA -CEI Intanto la Cei apre sulle moschee mentre a Milano e non solo sembra che il dibattito politico le voglia fuori dalle nostre città. La costruzione di una moschea risponde al ”diritto fondamentale della liberta’ religiosa e di poter disporre di luoghi di culto”, ma non essendo la moschea solo luogo di culto, ma anche di ”aggregazione sociale”, deve rispondere anche ”alle esigenze di vita sociale e comunitaria secondo la nostra comunita’ civile, la nostra Costituzione e le leggi che in Italia regolano la convivenza”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata.