Botta e risposta Vespa-Santoro: il “Gerovital” contro “Attila della par condicio”

Pubblicato il 2 Marzo 2010 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA

Bruno Vespa (in primo piano) e Michele Santoro

Dopo che mamma Rai ha oscurato i salotti politici tra i conduttori è già guerra. Vedendosi escluso per un mese dalla tv, con il suo “Porta a Porta”, Bruno Vespa ha scagliato rabbia e vecchi rancori contro il collega Michele Santoro e il suo “Annozero”. Da una parte e dall’altra sono volate accuse e nomignoli: al primo giorno di sospensione coatta delle trasmissioni è cominciata la battaglia tra il “Gerovital” Bruno contro “l’Attila della par condicio” Michele.

«Vogliamo essere onesti? La decisione della Rai, come quella della Vigilanza, ha un nome e cognome: Michele Santoro», ha detto Vespa. E più avanti: «È passato sulla par condicio con il garbo di Attila. Con accenti diversi, l’ha massacrata nell’arco dei decenni. Vorrei che mi si dicesse in quale grande tv pubblica e anche privata al mondo esiste un programma di prima serata in cui la vittima è costantemente la stessa parte politica, che stia al governo o all’opposizione. Quindi non potendo sospendere solo Santoro in campagna elettorale, nonostante non rispetti (basti rivedere i programmi del 2001) hanno cancellato – spiega Vespa – anche le nostre trasmissioni». Poi conclude: «L’azienda ha una sola giustificazione: Santoro è lì per ordine del magistrato».

Il diretto interessato ha replicato con ironia dai microfoni di Radio Città Futura: «Bruno Vespa è il mio Gerovital: mi sta facendo tornare ragazzino, quando andavamo a scuola c’era sempre quel compagno di classe un po’ birbantello che indicava l’altro come responsabile delle marachelle». «Ma noi – conclude il conduttore di Annozero – ci battiamo anche per lui perché quello che sta succedendo non ha precedenti nella storia della tv occidentale, è un atto censorio molto grave».

In un’intervista a “Repubblica”, però, il conduttore era stato più tagliente con Vespa, accusandolo solo di gelosie da Auditel: «Certo, se tutti fossero simili a Vespa forse il problema della cancellazione non si sarebbe posto. Ma la differenza tra me e lui è che io farei le barricate per difendere il suo diritto di esprimersi, lui non restituirebbe il favore. È la cosa più sgradevole. Poi, va aggiunto uno sprazzo di verità. La trasmissione di Vespa è vecchia e in affanno. Nessuno lo dice perché è la terza camera dello Stato. Ma i dati d’ascolto parlano chiaro».