Brancher: dal Pd mozione di sfiducia, ok dell’Idv. Udc pone il veto: nessuna iniziativa con Di Pietro

Pubblicato il 29 Giugno 2010 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA

Aldo Brancher

Opposizione sul piede di guerra contro il neo ministro Aldo Brancher. Il Pd presenterà una mozione di sfiducia individuale verso il ministro. A comunicarlo è stato il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini. L’iniziativa ha subito incassato l’approvazione dell’Italia dei valori. Ma la mozione non sarà un documento unitario delle opposizioni per via del veto posto dall’Udc a sottoscrivere un’iniziativa parlamentare assieme al partito dipietrista. La capigruppo di domani mattina comunque deciderà quando calendarizzare la mozione di sfiducia che, per essere discussa, necessita della firma di 63 deptuati.

”La nomina del ministro Aldo Brancher – ha detto Franceschini ai giornalisti al termine di una riunione del direttivo del gruppo del Pd – assume sempre più caratteri oscuri che vanno chiariti fino in fondo”. ”Non basta la rinuncia – ha proseguito – al ricorso al legittimo impedimento, la vicenda resta inqualificabile” per l’assenza di chiarezza sui motivi della nomina, vista l’assenza di deleghe assegnate a Brancher. ”Per questo – ha aggiunto Franceschini – persenteremo una mozione di sfiducia individuale sulla base dell’articolo 115 del regolamento della Camera”, che prevede la sottoscrizione di almeno 63 deputati per le mozioni di sfiducia, nonchè il voto per appello nominale.

”Comincerà subito la raccolta delle firme – ha spiegato Franceschini – E ci impegneremo affinchè il sostegno sia il più ampio possibile. ‘Se nel frattempo – ha aggiunto il capogruppo del Pd – il ministro Brancher decidesse di dimettersi farebbe un servizio al Paese”. I cronisti hanno quindi chiesto a Franceschini se la mozione sarà unitaria dei gruppi parlamentari di opposizione. ”Le mozioni di sfiducia – ha replicato – non le sottoscrivono i gruppi parlamentari, ma i singoli deputati. Noi presentiamo la mozione e poi chiederemo di sottoscriverla al maggior numero di deputati possibile”.

Di Pietro: mozione per ridare dignità al Parlamento. ”In questo momento non occorrono distinguo, ma è fondamentale che ogni singolo parlamentare risponda alla sua coscienza e ai cittadini su un atto di una gravità inaudita”. Lo afferma in una nota il Presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in merito alla mozione di sfiducia al ministro Brancher. ”Brancher è stato nominato ministro solo per non farsi processare e questo – osserva – è un atto non solo immorale ma che umilia profondamente le istituzioni e la democrazia. Noi ci appelliamo a tutti i deputati, al di là degli schieramenti, affinché appongano le loro firme su un atto di sfiducia che potrà ridare dignità all’azione politica di questo Parlamento”.

Dall’Idv domani interrogazione al governo. Proprio sul caso Brancher, intanto, domani l’Italia dei valori presenterà un’interrogazione parlamentare al governo per chiedere ”quali sono le ragioni della promozione alla carica di ministro del Sottosegretario Brancher”.

”Una promozione – si legge nel testo dell’interrogazione, firmata da Donadi, Di Pietro, Evangelisti, Borghesi, Messina, Di Stanislao – che ”mina la salvaguardia dell’onore e del prestigio delle istituzioni”, in quanto ”caduta su una persona attualmente imputata nel processo inerente al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della Banca popolare italiana, gia’ Banca popolare di Lodi e che, negli anni passati, e’ stata condannata in primo grado ed in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, reati poi caduti in forza, rispettivamente, della depenalizzazione e della riduzione dei termini di prescrizione introdotte dal Governo Berlusconi II”.

L’Italia dei Valori sottolinea, inoltre, nel testo dell’interrogazione come ”la notizia dell’imminente udienza del processo ”Antonveneta”, in cui avrebbe dovuto comparire il Sottosegretario Brancher, rinviata a causa di impegni istituzionali e fissata da ultimo per il 26 giugno, ad avviso degli interroganti ha gettato piu’ di un’ombra sulle ragioni della sua repentina promozione a ministro”. ”A fronte del persistente dibattito sulla riduzione dei costi della politica – si legge infine nel testo dell’interrogazione dell’IdV – del rilevante interesse che esso riveste in particolare oggi, davanti ai grandi sacrifici richiesti ai cittadini per fronteggiare la grave crisi economica, l’istituzione di un nuovo ministero, ad avviso degli interroganti privo di natura e attivita’ specifiche, e la promozione del Sottosegretario Brancher, risultano, ad avviso degli interroganti, come uno schiaffo ai milioni di italiani per bene”.