Brunetta torna alla carica su smartworking e fannulloni: “Basta fare finta di lavorare a casa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Febbraio 2022 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
Brunetta torna alla carica su smartworking e fannulloni: "Basta fare finta di lavorare a casa"

Brunetta torna alla carica su smartworking e fannulloni: “Basta fare finta di lavorare a casa” (Foto Ansa)

“Basta fare finta di lavorare a casa”. Lo ha detto il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta in una intervista a Start su SkyTg24 tornando alla carica contro il lavoro da remoto. 

“Il Governo Draghi ha fatto la grande scelta, vaccini e presenza, vaccini con la gente sul posto di lavoro, non lo smartworking, non chiudersi in casa e non vaccinarsi”, ha detto Brunetta riaccendendo il ricordo dell’antica polemica contro i fannulloni.

Il ministro è quindi tornato a insistere sul ritorno in ufficio di tutti i dipendenti statali: “Basta smart working, chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a far finta di lavorare da remoto. A parte le eccezioni che ci sono sempre. Con i vaccini, possiamo tornare a lavorare in presenza, con una migliore organizzazione del lavoro”.

Brunetta, l’ira dei sindacati: “Basta retorica fannulloni”

A replicare alle parole di Brunetta è il sindacato Uilpa: “Con regolare continuità il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, occupa la scena mediatica grazie a dichiarazioni sopra le righe: i lavoratori pubblici da ‘volti della Repubblica’ tornano a essere i vituperati fannulloni. Il ministro ha la memoria corta: è stato proprio col lavoro agile dei dipendenti pubblici che l’Italia ha potuto affrontare la pandemia e tenere in piedi il Paese”.

Se le cose non vanno per il verso giusto, sottolinea il sindacato, “il ministro dovrebbe interrogarsi sul suo operato. Brunetta è in carica da un anno. Cosa ha fatto per risolvere i problemi reali della Pubblica Amministrazione? A parte roboanti dichiarazioni, nel concreto operare degli uffici pubblici ben poco è cambiato. Non è cambiato il digital divide che taglia in due l’Italia. In tanti uffici non ci sono ancora postazioni e connessioni internet al passo con l’evoluzione tecnologica. Altri gli spazi sono angusti e inadatti a ospitare il personale se non rischiando il contagio”.

E ancora: “La politica per l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione è un ginepraio impenetrabile. Allo stesso tempo i lavoratori pubblici in smart working lavorano spesso in ambienti inadatti a trasformarsi in uffici, ben oltre l’orario previsto, continuando a utilizzare i propri dispositivi digitali e a vedere aumentate le bollette per le utenze domestiche (luce, gas ecc.)”.

“Di tutto questo il ministro non parla – conclude la nota – Sbandiera invece l’aumento del Pil, mentre abbiamo centinaia di migliaia di disoccupati in più, i nuovi posti di lavoro sono nella quasi totalità a termine (compresi i prossimi assunti nella Pubblica Amministrazione). Esca dal palazzo Signor ministro e se ne renderà conto – afferma infine il sindacato – Oppure rassegni le dimissioni”.