Calabria. Basta commissario, azzeramento debito sanità, cioè ‘ndrangheta programma

di Lucio Fero
Pubblicato il 19 Novembre 2020 - 10:17 OLTRE 6 MESI FA
Calabria 2020. Basta commissario, azzeramento debito sanità, cioè 'ndrangheta programma

Calabria. Basta commissario, azzeramento debito sanità, cioè ‘ndrangheta programma (Nella foto Ansa, Gaudio e Conte)

Calabria, la ricerca grottesca di un Commissario per la Sanità regionale. Ma perché la Sanità della Calabria è da anni sotto Commissario?

E perché molte voci della politica e della società detta civile calabresi in questi giorni cavalcano il caos sotto la non nuova bandiera del “Basta Commissariamento”? A che serve un Commissario alla Sanità in Calabria?

Il COVID? ANCHE. MA ALTRA E’ L’INFEZIONE. ANZI PANDEMIA

Commissario per l’emergenza Covid che in Calabria è soprattutto carenza (per essere buoni) di strutture sanitarie. E soprattutto carenza di strutture sanitarie funzionanti. In Calabria è pieno di mezzi ospedali. Mezzi, mai finiti. Quindi mai operativi o operativi solo a pezzi. 

Mezzi ospedali non per caso: la loro funzione, la loro ragion d’essere non era fin dall’inizio quella precipua di diventare luoghi di cure. La loro funzione, la funzione che il ceto politico, i governi locali e la società detta civile di Calabria loro assegnava era altra. Creare e distribuire appalti. E creare e distribuire assunzioni, nomine e stipendi. Se poi l’ospedale non funzionava, se addirittura non apriva, se restava mura e mezze mura e nulla o quasi dentro, allora poco male. O niente male: appalti, nomine, stipendi e assunzioni erano stati distribuiti e incassati.

NIENTE ANTICORPI, CI STANNO TUTTI

Niente anticorpi per questa infezione. Al di là delle retoriche (c’è quella ingenuamente auto ingannevole consolatoria della parte sana che non ci sta e c’è quella che consapevolmente inganna inventando la favola di una minoranza di mele marce) ci sono stati, ci stavano tutti.

Ci sono stati tutti perché questa infezione ha distribuito miliardi. Non alla Sanità della Calabria ma a chi intorno alla Sanità della Calabria ha fatto soldi costruendo mezzi ospedali, a chi ha fornito alla Sanità calabra materiali a prezzo sempre maggiorato, a chi è diventato manager o anche portantino o infermiere di una Sanità finta, di cartapesta. 

Miliardi distribuiti, finiti in mano non solo ai politici corrotto e agli amministratori cattivi. Finiti invece nelle mani , nelle tasche, nella vita della gente. Professionisti, impiegati, operai, uomini, donne, giovani, anziani. Posti di lavoro, incarichi, appalti distribuiti secondo linee di famiglia e il tutto creato intorno ad una Sanità posticcia.

QUANTI MILIARDI? 2,5 L’ULTIMO DEBITO CONOSCIUTO

Quanti miliardi il sistema Calabria ha assorbito e distribuito facendo finta fosse per la Sanità? Impossibile saperlo: bilanci credibili mancano dal 2008. Redigere e presentare un bilancio ufficiale d’azienda sanitaria in Calabria appare quasi come uno sgarbo alla buona educazione in società. Non si sa, si immagina. D’altra parte come mettere a bilancio i mezzi ospedali per i quali si è speso il triplo che occorre per un ospedale intero?

L’ultimo debito conosciuto attinente alla Sanità della Calabria è stimato a 2,5 miliardi di euro.

Ecco a cosa serviva un Commissario e perché la Sanità calabra è stata commissariata.  Non certo e non solo per la missione impossibile di rientrare da quel debito ma per la missione, evidentemente altrettanto impossibile, di impedire che i soldi per la Sanità continuassero a finanziare, pagare, mettere a libro paga un sistema di relazioni, interessi, collusioni. Smettere di pagare con i soldi della Sanità una struttura sociale di fatto alternativa allo Stato, fermare il sistema per cui molta Calabria di sanità non si cura ma ci mangia.

MISSIONE IMPOSSIBILE

Missione evidentemente impossibile, come mostrano anche le ultime cronache. Commissario alla Sanità in Calabria lo si può fare se si è onesti e magari integerrimi solo sonnecchiando spesso sulla propria, teorica, missione. Eppure neanche questo basta per non dar proprio nessun fastidio.

Infatti ecco l’idea, l’agitazione, la mobilitazione che percorre le articolazioni della politica e governi locali nei giorni e settimane di Commissari deboli e caos Commissari. La parola d’ordine che vien fatta correre di bocca in bocca Sindaco di Reggio, governatore pro tempore…) è basta con il Commissario. Cioè Calabria libera di auto governarsi la sua Sanità. Cioè il sistema dei mezzi ospedali ma appalti e organici pieni e forniture tanto obese quanto poi inutilizzate.

CALABRIA: BASTA COMMISSARIO E DEBITO AZZERATO

Al basta Commissario si aggiunge la perentoria richiesta di azzeramento del debito contratto. Un po’ perché va di moda chiedere di azzerare debiti, ci si fa un figurone. Un po’ perché chiedendo di azzerare debito si indossa l’abito della vittima, il che scenicamente non guasta. E soprattutto perché debito azzerato uguale libertà di farne altro di debito, cioè riazzerare il conta chilometri della macchina che produce la sanità dei mezzi ospedali, quella con cui non ci si cura ma con cui si mangia.

Una sola notazione: qualunque investigatore (non ci vuole Scherlock Holmes), qualunque economista, qualunque sociologo o giornalista ma anche semplicemente qualunque cittadino che voglia vedere e abbia un po’ di memoria può confermare che basta Commissariamento e azzeramento debito Sanitario sono obiettivi e finalità su cui converge, guarda caso, anche il programma operativo della ‘ndrangheta.