Calderoli: “Veneto a noi, occhio a Casini”

Pubblicato il 9 Novembre 2009 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Calderoli

Piemonte e Veneto alla Lega nord “non sono dei desideri campati in aria, ma delle precise richieste. Si tratta dell’esatta traduzione dei voti che abbiamo preso alle scorse elezioni europee rispetto al peso della popolazione del nord sul sistema paese”. Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa, assicura che il Carroccio non arretra dalle sue richieste in vista delle elezioni regionali 2010 e dice: “Non c’é nessun ricatto. Non vogliamo la luna, ma solo quello che ci spetta”.

Intervistato da Repubblica, Calderoli ragiona: “Il minimo che ci sarebbe toccato sarebbe stata la Lombardia. Senza contare che il Veneto è una regione sicuramente vincente, ma per dimensioni non è certo la Lombardia. In Piemonte, poi bisognerà giocarsela fino in fondo per vincere. E Roberto Cota  mi sembra il candido più adatto”.

Calderoli si chiede: “Qualcuno vuole forse dimenticarsi chi è passato alle scorse elezioni dall’8 al 10 per cento? Chi ha vinto, ricordo, è stata la Lega. Gli altri, semmai, hanno perso qualcosa”.

Calderoli, poi, mette in guardia Berlusconi dalle insidie di una trattativa con l’Udc di Pier Ferdinando Casini: “L’Udc non é un problema nostro, ma di coerenza con gli elettori. Quelli pretendono di fare addirittura la politica dei tre forni. Stare all’opposizione del governo, presentarsi in alcune regioni alleati con il centrodestra e in altre con il centrosinistra. Anche Berlusconi  dovrebbe prendere coscienza che fare delle alleanze a macchia di leopardo risulterebbe incomprensibile per il nostro elettorato”.