Calenda, meglio soli o male accompagnati? Un Centro o il Sinistra-Centro per il 25 settembre?

Elezioni 25 settembre, il voto dipende anche dall'offerta politica, da quel che c'è nel menù. La Destra c'è, ottima ed abbondante. La Sinistra c'è, non premiata dal pronostico. Non c'è un Centro vero, ci potrebbe essere. Ma deve decidere: meglio e utile lista da soli o meglio male accompagnati ma accompagnati?

di Lucio Fero
Pubblicato il 1 Agosto 2022 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Calenda, meglio soli o male accompagnati? Un Centro o il Sinistra-Centro per il 25 settembre?

Calenda, meglio soli o male accompagnati? Un Centro o il Sinistra-Centro per il 25 settembre? FOTO ANSA

Regola e fatto regolarmente dimenticati: l’elettore vota anche se non soprattutto sulla base dell’offerta politica, il suo voto dipende da quanto può scegliere, la sua scelta dipende da cosa gli offre il per così dire menù della scheda elettorale. Esempio di scuola: se ci sono solo due partiti in competizione scelte diversamente motivate confluiranno verso l’uno o l’altro in maniera quasi forzata. Se le liste sono invece numerose, dipende da quanto i partiti siano capaci di presentarsi come differenti davvero tra loro. E qui, per il 25 settembre 2022, la domanda, la questione, l’interrogativo: offrire all’elettorato una scelta chiaramente, esplicitamente, rischiosamente lontana, anzi avversa alla Destra sovranista alla Meloni e populista alla Salvini, e al tempo stesso lontana, anzi avversa al neo statalismo di Leu, della Cgil, di parte del Pd e priva di tentazioni assistenziali, di suggestioni fiscal-patrimoniali e non idolatra della spesa pubblica sempre e comunque santa, offrire questa scelta quanto vale, quanto può valere in termini di consenso, voti raccolti?

Insomma, meglio un Centro che va da solo alle elezioni e che per questo è credibile, potenzialmente credibile per un elettore conservatore e moderato che però non vuole votare Salvini o Meloni, meglio un Centro che va da solo e per questo è credibile per quel tanto di elettori riformisti che c’è a sinistra dove la maggioranza tale non è? O invece meglio andare accompagnati, anche se male accompagnati perché la legge elettorale che c’è punisce, esplicitamente punisce chi va da solo? Meglio u potenziale dieci e forse più per cento dei voti con però pochi parlamentari eletti o meglio andare in alleanza tecnica col Pd nei collegi uninominali cioè dove chi arriva primo prende tutto? E’ una domanda alla quale nessun sondaggio può fornire esatta e completa risposta, serve intuito e voglia e capacità di rischio politico. Insomma Calenda e quelli che lavorano con lui devono decidere se valga la pena e sia utile offrire all’elettorato una scelta i più. E poi si vedrà l’effetto che fa.

Il rischio del doppio danno

Ad oggi si può stimare che il 40 per cento dell’elettorato non abbia ancora deciso e scelto fino in fondo se e cosa voterà il 25 settembre. Del restante 60 per cento, circa il 35 per cento è pronto a votare l’alleanza della Destra e il 25 per cento si orienta a votare dal Pd a M5S passando per quel poco d’altro che c’è in mezzo. Ci fosse una legge elettorale che assegna seggi in Parlamento su base proporzionale, allora una lista di Centro che va da sola non farebbe danno, alla peggio farebbe flop. Varrebbe la pena provare. Ma nei collegi uninominali la Destra va a presentare un candidato, un altro o altra sarebbe del Pd, ancora uno o una di M5S e ancora una o uno del Centro di Calenda: tutti i voti della Destra concentrati, tutti i voti no di destra dispersi.

Il danno possibile da una lista autonoma di Centro è il “cappotto” della Destra nei collegi uninominali. L’altro danno possibile è simmetrico: andando in alleanza, sia pur tecnica, col Pd e con quel che il Pd porta con sé si toglie al potenziale elettorato “centrista” la possibilità di non votare Meloni o Salvini senza dover votare Letta e Speranza. Quindi si rende il Centro la già conosciuta appendice del cosiddetto centro-sinistra. Centro sinistra che sarebbe un qualcosa che va dal proteggere se necessario con l’esercito il rigassificatore di Piombino a chi giura che il rigassificatore “non passerà”. Un qualcosa dove il riformismo affoga e annega nel populismo e statalismo di sinistra e dove M5S resta “compagno che sbaglia”.

Letta dice: terzo Polo favorisce la Destra

Legge elettorale alla mano, Letta non inventa. Un terzo Polo può dare, se non una mano, certo una dimensione maggiore alla probabile vittoria elettorale della Destra. Probabile, più che probabile. Alle condizioni nate e note la Destra va a vincere il 25 settembre. A meno di provarci con una offerta elettorale diversa e differenziata, appunto quella di un Centro non solo perché sta a metà e in mezzo ma perché è cosa concretamente altra da Salvini-Meloni e Letta-Speranza-Fratoianni-Conte. Provarci senza nessuna certezza di riuscirci. Provarci o rassegnarsi. Appunto, meglio soli o male accompagnati ma accompagnati?