Camera: no alle foto di pizzini se violano il segreto della corrispondenza

Pubblicato il 29 Novembre 2011 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 29 NOV – 'Si'' alla foto dell'appunto dell'ex premier Silvio Berlusconi immortalato in occasione del voto sul rendiconto dello Stato, quello in cui figuravano gli ''8 traditori'' che non avevano sostenuto la maggioranza. 'No' alla foto del bigliettino ricevuto in Aula dal neo-premier Mario Monti con l'offerta di collaborazione da parte del deputato 'Enrico'.

E' questo l'esempio su quello che dovrebbe costituire il punto di caduta delle regole che dovranno seguire fotografi e operatori nel riprendere i lavori in Aula a Montecitorio. L'intesa di massima raggiunta tra la categoria e il Presidente della Camere si basa infatti sul rispetto delle leggi vigenti, senza alcuna restrizione ulteriore da adottare solo tra le mura di Montecitorio. Per il presidente della Camera si tratta infatti di rispettare la norma che punisce la violazione del segreto di corrispondenza: quella norma del codice di procedura penale che sanziona 'chiunque prenda cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prendere o di farne da altri prendere cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta..''. Nel caso specifico, secondo Fini, il messaggio fatto recapitare a Monti, presumibilmente in busta chiusa e tramite un commesso della Camera, rientrerebbe infatti nella fattispecie della corrispondenza. Situazione che non si configurerebbe, invece, nel caso della fotografia dell'appunto preso da Berlusconi nel bel mezzo di una seduta pubblica della Camera dei Deputati.

Una 'lettura' questa che ovviamente si presta ad ulteriori interpretazioni che spetteranno, pero', agli stessi fotografi della futura associazione parlamentare che sara' chiamata a sanzionare i colleghi in base alle regole di autodisciplina che si sono dati fotografi e cineoperatori.