Alla Camera si salvano tutti. Fuori si perdono un altro po’ di miliardi

Pubblicato il 22 Settembre 2011 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- Alla Camera si salvano tutti: il deputato Marco Milanese dalla richiesta d’arresto, il patto di muto sostegno, la reciproca cambiale che non scade tra Berlusconi e Bossi, il governo. Fuori, fuori dalla Camera dei deputati, si perdono un altro po’ di soldi, qualche miliardo. E’ un bilancio incrociato ormai consueto, accade spesso, quasi ogni giorno. Nel Consiglio dei ministri che ha preceduto il voto della Camera il premier ha detto: “Dobbiamo stare uniti, respingere l’assalto della magistratura”. Detto fatto: la maggioranza è rimasta unita, attacco respinto. L’altro attacco, quello ormai abitudinario, quello delle Borse che calano, degli investitori che fuggono non solo dai titoli bancari ma anche da quelli industriali, non ha trovato invece resistenza. Su tutte le piazze finanziarie si mette in conto una “Recessione”, cioè un’economia che rallenta e va indietro. Si vendono i titoli industriali dopo che la Fed, la banca centrale americana, ha negato per ora l’iniezione di soldi pubblici nell’economia degli Usa. E continuano a crollare i titoli bancari perché le banche hanno in pancia i titoli di debito degli Stati. Titoli il cui valore è abbassato e minacciato dalla ancora irrisolta situazione della Grecia.

Si perdono soldi perché chi li ha investiti in attività produttive si aspetta che l’industria rallenterà. E perché chi ha risparmiato e investito in titoli di Stato sa che questi valgono ancora di meno. In particolare in Italia lo spread ha risuperato quota 400. Significa che l’Italia dovrà pagare maggiori interessi sui titoli di debito che ormai si vendono a tassi vicini al sei per cento. Tassi che dovranno essere pagati per via fiscale, quindi anche i contribuenti hanno perso ancora soldi. Ma Milanese è salvo, l’alleanza Bossi-Berlusconi pure e il governo anche. Bilancio di una tranquilla, scontata, usuale, pazzesca mattinata italiana.