Campania, De Luca resta governatore: verdetto sospeso

Campania, De Luca resta governatore: verdetto sospeso
Campania, De Luca resta governatore: verdetto sospeso

NAPOLI – Vincenzo De Luca resta governatore della Regione Campania. Nel verdetto depositato lunedì 28 dicembre, il Tribunale civile di Napoli ha infatti rinviato il giudizio di merito relativo alla sospensione dell’ex sindaco di Salerno per effetto della Legge Severino, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale e ha rigettato le richieste di revoca dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli, quella che ha permesso a De Luca di insediarsi a Palazzo Santa Lucia dopo lo stop del Consiglio dei ministri.

La sentenza slitta pertanto di alcuni mesi, durante i quali il governatore resta comunque alla guida della sua Regione perché il Tribunale non ha ritenuto – al contrario di quanto chiedevano il Movimento 5 Stelle, Sel e un gruppo di consiglieri del centrodestra –  di dover revocare l’ordinanza emessa a luglio dallo stesso tribunale che ”sospendeva la sospensione” stabilita in applicazione della Severino.

A rivolgersi al Tribunale erano stati i legali di De Luca dopo che il 26 giugno scorso un decreto del presidente del Consiglio lo aveva sospeso appena eletto, in conseguenza di una condanna in primo grado per abuso di ufficio relativa a fatti avvenuti quando De Luca rivestiva la carica di sindaco di Salerno. Con un provvedimento di urgenza il giudice monocratico Cioffi aveva sospeso tale provvedimento. Sospensione poi confermata a luglio dal Tribunale in composizione collegiale che aveva accolto le eccezioni sollevate dai legali del presidente della Regione e trasmesso gli atti alla Consulta.

Uno dei componenti del collegio, Anna Scognamiglio è finita poi sotto inchiesta per presunte pressioni per un esito favorevole a De Luca.

Nel provvedimento, adottato nella camera di consiglio del 23 dicembre e depositatoil 28, il Tribunale sottolinea in particolare che la sospensione del giudizio di merito è obbligata in presenza di una questione di incostituzionalità pendente davanti alla Consulta. La legge istitutiva della Corte Costituzionale prevede infatti la “sospensione obbligatoria” (è scritto “sospende” e non “può sospendere”, si rileva nel provvedimento).

“Il giudice – afferma il Tribunale – non può decidere la controversia se la Corte Costituzionale non dirime il dubbio sulla contrarietà della norma all’assetto costituzionale”. Se ne riparlerà, dunque, solo quando la Consulta si sarà pronunciata.

De Luca ha espresso “gratitudine e apprezzamento ai magistrati di Napoli che – ha detto – indifferenti a pressioni e condizionamenti di varia natura, continuano ad affermare semplicemente le ragioni dello stato di diritto”.

“Confermo la mia assoluta serenità e, come sempre, il pieno rispetto per la magistratura e la sua autonomia. Continuerò a lavorare al servizio della comunità, senza farmi distrarre da vicende che a volte hanno come unica ragione la strumentalità politica”. Per l’avvocato del governatore, Lorenzo Lentini, “l’ordinanza accoglie in pieno le ragioni di De Luca e respinge l’istanza di revoca della misura cautelare. De Luca continua a governare legittimamente la Campania”.

Mentre il legale della controparte, Salvatore Di Pardo, costituitosi in rappresentanza di alcuni ex consiglieri di centrodestra, afferma: “Il Tribunale di Napoli non ha deciso la causa ed aspetta una nuova pronuncia della Corte Costituzionale che, sostiene sempre il Tribunale, potrebbe anche cambiare idea. A me sembra un’ipotesi improbabile, non argomentata, e che non giustifica il permanere in carica di un soggetto privo dei requisiti di legge”

Contro il ricorso si erano costituiti anche i Cinque Stelle, con l’avvocato Oreste Agosto, e Sel, con l’avvocato Arnaldo Miglino. “Un altro rinvio? – scrive su Twitter Stefano Caldoro –  Scelta annunciata. Grande preoccupazione per stabilità e credibilità politica in Campania”. Mentre Valeria Ciarambino, capogruppo M5s, osserva: “Questa estenuante partita a ping pong non fa altro che far precipitare ancora di più la Campania nel caos, il vero peccato originale è stato candidare De Luca”.

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