Campania/ Nel consiglio regionale è stato assunto “l’esercito” dei comandati. Provengono da tutti i tipi di amministrazione, persino da Siena e Milano
Per ognuno dei 60 consiglieri regionali campani ci sono circa otto dipendenti, a fronte dei tre per ogni deputato che si contano a Montecitorio. Numeri impressionanti, dovuti ad un fenomeno irrefrenabile nella Regione Campania: quello della nomina dei comandati, cioè di chi viene trasferito dall’amministrazione che lo ha assunto a un altro ufficio. In totale nel consiglio guidato da Sandra Lonardo se ne contano 223.
Ce ne sono per tutti i gusti. Chi viene dalle Asl e chi dall’Inps. Chi lavorava nei ministeri e chi nelle Università. Dipendenti dei Comuni e delle Province. Fra questi spiccano dipendenti del Comune di Siena e persino dell’Atm, l’azienda di trasporti di Milano. Per entrare nel “magico” mondo dei comandati del Consiglio regionale, era sufficiente risultare dipendente di una società nella quale la partecipazione pubblica non fosse «inferiore al 49 per cento».
Il giochino era semplice: bastava far assumere una persona da una società del Comune o della Regione, dove si può entrare per chiamata diretta, e farla poi distaccare presso la segreteria di un politico. E il fenomeno era rigorosamente bipartisan. Per arginare questo malcostume, qualche anno fa il vicepresidente del Consiglio regionale, Salvatore Ronghi, esponente del Movimento per le autonomie, si fece promotore di una iniziativa volta a bloccare il flusso dei comandati dalle aziende pubbliche.
Ma nel 2008, mentre si votava la legge finanziaria locale, passò un emendamento trasversale che prevede di fatto la stabilizzazione nei ruoli del consiglio regionale del personale in posizione di comando proveniente da altre amministrazioni: compresi, ovviamente, i circa 80 dipendenti delle imprese pubbliche e parapubbliche.
Da quando è nata la Regione Campania, nel 1970, nel consiglio regionale non è mai entrato un dipendente per concorso pubblico. Il primo concorso, per 36 posti, è stato bandito nel 2005, ma non è stato ancora fatto.