Pd sul bilancio vota no alla cannabis libera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2016 - 08:19 OLTRE 6 MESI FA
Cannabis Legale, Pd vota contro insieme alla Lega Nord

Cannabis Legale, Pd vota contro insieme alla Lega Nord (Foto archivio Ansa)

ROMA – Il Pd si “allea” con la Lega Nord e vota contro la cannabis legale. Ma si tratta di un voto specifico a un emendamento alla legge di bilancio che avrebbe voluto destinare ai terremotati i proventi della vendita della cannabis libera. L’emendamento proposto da Sinistra Italiana nella legge di bilancio per legalizzare la cannabis e destinare gli incassi, stimati fino a 5 miliardi di euro, alla ricostruzione del dopo terremoto è stato bocciato. A stupire, e non poco, è l’insolita alleanza che vede il Pd in commissione Bilancio unirsi al voto dei leghisti. A favore della proposta invece il Movimento 5 stelle e gli esponenti della sinistra Pd, tra cui Luca Pastorino, Giuseppe Civati e Susanna Cenni.

Il voto sulla cannabis è stato l’unico per il quale è stato chiesto il controllo nominale, per avere certezza su chi si fosse effettivamente espresso a favore o contro, in una giornata in cui sono state sostanzialmente respinte tutte le modifiche chieste dai deputati. Roberto Petrini su Repubblica scrive che la giornata di voto sulla manovra si è aperta con uno scontro interno alla maggioranza alla Camera dei deputati:

“Nessun dubbio nei deputati Pd nel bloccare, insieme alla Lega, la proposta, avanzata da Sinistra italiana, di legalizzare la cannabis e destinare le entrate aggiuntive alla ricostruzione post-terremoto. Il clima della maratona, che prevede l’esame di circa 1.000 emendamenti, sembra riscaldarsi anche in vista dell’articolo 67 che ripropone la web tax, cavallo di battaglia di Boccia, con l’obbligo di pagare l’Iva per chi vende i servizi online, che ieri è stata oggetto anche di una apertura da parte del governo.

Il tiro si sposta dunque sulle multinazionali del web che in realtà vedrebbero lesi i propri interessi anche con la cedolare del 21 per cento: la piattaforma che gestisce il sistema, come Airbnb, infatti, sarebbe chiamata a rispondere in solido a garanzia dell’incasso delle tasse se il proprietario dell’appartamento evade o non paga”.