Cannes: l’ironia sul tempo che passa nel nuovo film di Woody Allen

Pubblicato il 15 Maggio 2010 - 15:33 OLTRE 6 MESI FA

Woody Allen

“La vita, alla fine, non significa nulla”. Con questa frase di William Shakespeare  inizia l’ultimo film di Woody Allen, che racconta con delicata ironia del tempo che passa e dell’ombra della morte, come ricorda il titolo ‘You Will Meet a Tall Dark Stranger’.

Passato oggi fuori concorso al Festival di Cannes e accolto da applausi e risate in un Theatre Lumiere strapieno, il film di Allen, girato a Londra (è il quarto) con un cast stellare, racconta con leggerezza la vanità del teatro della vita dove tutti sono convinti di fare la cosa giusta, ma poi, da un momento all’altro, tutto viene sconvolto dal non senso del destino.

Tutti i protagonisti di questo film vivono i la loro illusione. C’è il settantenne Alfie Shepridge (Anthony Hopkins) che patisce il problema la propria vecchiaia. Così, a un certo punto della sua vita, scopre che non vuole morire e molla tutto, moglie e casa. Si mette poi con una modella e sedicente attrice, più vistosa che raffinata, che alla fine sposa. Omettendo però di dire a parenti e amici che il primo incontro con lei è stato a pagamento.

C’è poi la moglie di Alphie, Helena (Gemma Jones) innocente come una bambina che, abbandonata, prima tenta il suicidio e poi scopre una veggente, Cristal, che la apre al mondo New Age, un’esperienza che lei vive con dedizione e fede assoluta.

Non va meglio alla figlia della coppia, Sally (Naomi Watts), sposata con Roy (Josh Brolin), scrittore che, dopo aver pubblicato un romanzo molto promettente, stenta ad avere il coraggio di proporne un altro e nel frattempo trova anche il tempo di tradire la moglie con la bellissima dirimpettaia Dia (Freida Pinto).

Alla fine, le velleità letterarie di Roy verranno salvate dall’improvviso coma di un amico, mentre la moglie Sally si ritrova ad avere tanta voglia di credere che le promesse del fascinoso gallerista (Antonio Banderas) dove lavora siano autentiche, nonostante l’uomo sia sposato.

Ma tutto appunto cambia per questi personaggi che hanno come caratteristica comune l’incapacità di gestire i loro problemi e di proiettare immaginazione verso il futuro. Non a caso il film si chiude con la frase “le illusioni sono le medicine per sopravvivere”.

Una battuta da segnalare in questo film, che uscirà in Italia tra novembre e dicembre distribuito da Medusa, è il commento di Sally che, dopo aver incontrato la sedicente attrice che sta per sposare il padre, dice: “Lei attrice? Sarà solo brava solo a simulare l’orgasmo”.