Legge svuota-carceri, Alfano: “Dal Governo niente indulti o amnistie”

Pubblicato il 5 Maggio 2010 - 17:15 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano torna a parlare del problema del sovraffollamento delle carceri e del “mini indulto” che consentirebbe ai detenuti di scontare ai domiciliari l’ultimo anno di pena. “Com’è noto, non vogliamo svuotare le carceri e nessun detenuto sarà messo in libertà. Vogliamo realizzare 21.479 nuovi posti nelle carceri proprio perché non intendiamo procedere a nuovi indulti o nuove amnistie”. Ha affermato il ministro in una nota.

“Per questo obiettivo – prosegue Alfano – il Governo e il Parlamento hanno previsto ben 600 milioni di euro per le nuove carceri solo per il primo anno. Si è previsto di assumere 2000 nuovi agenti di polizia penitenziaria: un record assoluto. Abbiamo previsto delle norme straordinarie per realizzare le carceri in tempi rapidissimi”.

“In questo contesto, il 13 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il disegno di legge che è parte di un piano complessivo che – sottolinea Alfano – esclude indulti e amnistie. Così come esclude l’applicazione dei domiciliari se il condannato non abbia un domicilio ritenuto effettivo e idoneo (art. 1 comma 3 ddl esame in Commissione)”.

“Intanto ogni mese le carceri segnano il record storico delle presenze e l’estate si avvicina preannunciandosi molto calda. mio dovere istituzionale, politico e morale – ricorda il ministro – affrontare questo tema che investe la sicurezza dei cittadini e la dignità delle persone”. “Per tale ragione – conclude Alfano – venerdì riferirò in CdM sulla situazione nelle carceri, nella convinzione che anche in questa circostanza, come sempre avvenuto fin qui, si saprà individuare la soluzione concreta, ragionevole e di buon senso come la grave emergenza necessita”.

Un accorgimento preso dal ministro dunque dopo che il ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva definito il dl “svuota-carceri” un provvedimento “negativo e dannoso”, parere già espresso in precedenza dalla Lega.