Carla Medau, sindaco di Pula, bufera per la foto sessista: “Mani alzate e contro il muro”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2017 - 18:08| Aggiornato il 14 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Carla Medau, bufera per la foto sessista: "Mani alzate e contro il muro

Carla Medau, bufera per la foto sessista: “Mani alzate e contro il muro”

CAGLIARI – “Spalle al muro”. Questo il titolo di un articolo apparso sul blog Gopula contro la sindaca Carla Medau. Ma a far discutere è soprattutto la foto che ritrae la prima cittadina di Pula (Cagliari) di schiena, con le mani alzate e appoggiate al muro. Il fotomontaggio, poi rimosso, ha suscitato lo sdegno della comunità sarda perché giudicato un “attacco sessista” ed “emblema della violenza contro una donna, una amministratrice pubblica, una rappresentante delle istituzioni”.

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E’ stata la stessa prima cittadina a stigmatizzare l’immagine con un post sulla sua pagina Facebook: “Una vicenda grottesca, due anni di cinismo e bassezze nei miei confronti, senza alcun rispetto personale o del ruolo che ricopro. Che vengano allo scoperto i nomi di questa macelleria politica”. “Ringrazio di cuore tutte le amiche e gli amici, le colleghe e i colleghi sindaci e tutte le personalità istituzionali che mi hanno manifestato la loro vicinanza ed una sentita ed autentica solidarietà”, ha precisato Medau.

Mentre la consigliera regionale Anna Maria Busia (Cd) ha invitato a “non abbassare la guardia davanti a violenza subdola e screditante. È una violenza meno chiassosa di quella legata alle minacce palesi, agli invii di proiettili destinati ai sindaci dei nostri territori. È, però, più subdola, più insidiosa, screditante. E’ finalizzata a destabilizzare, ma anche a scatenare le battute da bar, il dileggio, la volgarità. Non dobbiamo abbassare la guardia, vigiliamo su tutto. Carla Medau ha la mia solidarietà e il mio sostegno. Spero insieme a quello di molti altri, anche degli uomini che tornano a casa da mogli, figlie, sorelle e non devono chiedere scusa per essere stati dei vigliacchi”.

Solidale con la sindaca e contro la “vignetta sessista” anche il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau: “Ritengo vergognoso quanto accaduto – sostiene Ganau – il dissenso politico e le divergenze di opinione anche su scelte amministrative non condivise non possono in alcun modo giustificare reazioni e azioni di questo tipo. Siamo uomini delle istituzioni e sta a noi garantire per primi la cultura del rispetto”.