Carmen alla Scala? Berlusconi ha preferito il cinema, 2012…

Pubblicato il 9 Dicembre 2009 - 19:36 OLTRE 6 MESI FA

Meglio un film in cui ti disegnano come un eroe o andare a vedere la prima di un’opera lirica alla Scala di Milano? Questa la domanda che si deve essere posto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lunedì sera.

Lui solitamente non si fa scappare nemmeno un evento mondano, in cui ci sia tanta gente e, soprattutto tanti riflettori. Lunedì 7 dicembre, il giorno del debutto della “Carmen” alla Scala di Milano era uno di quegli appuntamenti a cui ci si sarebbe aspettati di vederlo. Ma invece lui non si è presentato.

Il premier, infatti, lunedì ha optato per un appuntamento “di famiglia”: è andato al cinema, nel multisala delle Torri Bianche a Vimercate, con la figlia Eleonora, nata dall’unione con Veronica Lario. Fitto il cordone delle guardie del corpo che hanno scortato Berlusconi fino dentro alla sala e imponente il dispiego delle forze dell’ordine all’esterno. Ma perchè questo inusuale “fuori programma”?

Forse la risposta si puo’ trovare nella trama del film. Il colossal americano, infatti, racconta la fine del mondo prevista nel 2012 a seguito di tempeste solari che provocano il surriscaldamento del nucleo terrestre e la liquefazione della crosta. Nelle scene più concitate della pellicola tutta la popolazione mondiale tenta di scappare per salvarsi, compresi i leader di tutti i Paese. Ma il premier italiano, vagamente somigliante al Cavaliere, si rifiuta di fuggire dalla terra e con slancio eroico preferisce rimanere, acclamato, insieme alla sua gente, in piazza San Pietro per poi morire al fianco del suo popolo e del Papa.

Ecco svelato, probabilmente, il motivo di questa “incursione” a Vimercate con tanto di cordone di sicurezza rinforzato. Forse, però, Berlusconi avrebbe optato per la “Carmen” se avesse letto sui giornali il commento del regista di “2012”, Roland Emmerich:  «Il primo ministro italiano del film non è Berlusconi – ha smentito – perché lui sarebbe stato il primo a scappare».