Berlusconi e il carro di Tespi: “Santoro e i suoi come il teatro ambulante nel Fascismo”

Pubblicato il 26 Marzo 2010 - 17:14 OLTRE 6 MESI FA

Per Silvio Berlusconi la trasmissione di Michele Santoro è stata «un lugubre carro di Tespi». Il premier ha rispolverato un po’ di storia ed è ricorso al teatro itinerante che ha origine nell’antica Grecia per accusare “Raiperunanotte” e il suo successo sul web. Il carro tirato in ballo dal presidente del Consiglio prende infatti il nome da Tespi d’Icaria, iniziatore del genere tragico. Per il teatro moderno però esso nasce nel fascismo e da allora è stato sempre accostato al teatro ambulante nostrano.  Insomma al premier non è piaciuta “l’assonanza” trovata da Santoro tra il governo Berlusconi e quello di Benito Mussolini.

Durante il Ventennio i  ‘Carri di Tespi’ erano le strutture che allestivano rappresentazioni teatrali anche in quei comuni che non erano dotati di un teatro stabile per iniziativa del Ministero della Cultura Popolare, il cosiddetto Minculpop.

Il primo ‘Carro di Tespi’, a cura dell’Opera Nazionale Dopolavoro, fu inaugurato a Roma nel 1929: mise in scena l’ Oreste dell’Alfieri, che dopo la prima nella piazza del Pincio a Roma partì per una tournee in tutta la Penisola. Secondo alcune fonti, i ricavi dei ‘Carri’ erano peraltro utilizzati da Achille Starace, in quegli anni segretario nazionale del Pnf, per “finanziare” la sua costosissima amante Pierisa Giri.