Carta delle autonomie: salta il taglio delle mini-province

Pubblicato il 10 Giugno 2010 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA

Donato Bruno

Salta il taglio delle mini-province inserito nella carta delle autonomie. Il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera e relatore del provvedimento, Donato Bruno, secondo quanto spiegano diversi esponenti dell’opposizione, ha presentato un emendamento soppressivo dell’articolo 14 del provvedimento che prevedeva, appunto, la cancellazione delle province sotto i 200 mila abitanti.

“Come da tempo andavamo dicendo, l’emendamento del presidente Bruno, sostenuto dal ministro Calderoli, di abolizione delle cosiddette mini-province, era un bluff sia dal punto di vista finanziario che giuridico. Oggi, giorno della verità: il relatore Bruno ritira l’emendamento e chiude le giornate di inutili tensioni che erano state provocate nelle poche diverse realtà locali. Un fuoco di paglia!”. Lo afferma l’onorevole Amedeo Ciccanti, deputato Udc presente alla commissione affari costituzionali che si sta occupando della Carta delle Autonomie.

“Un effetto annuncio come da anni ci ha abituato questo governo, il quale non riesce a fare riforme serie e strutturali per salvare i conti pubblici in crisi. Noi dell’udc li avevamo sfidati a fare una cosa seria e coraggiosa: abolire le province al di sotto di 500.000 abitanti, ma la maggioranza non ha avuto coraggio. Bossi ieri ha frenato sulle province, soprattutto perchè ne saltava qualcuna a guida leghista e il governo ha alzato bandiera bianca. I sacrifici, quindi, solo per i dipendenti pubblici”.

La soppressione dell’articolo 14 del provvedimento, che riguarda la razionalizzazione delle province, è passato con i voti favorevoli di Pdl e Lega. Sì anche dal Pd che da subito aveva contestato l’incostituzionalità della norma, l’Api si è astenuta e l’Udc, che chiedeva l’innalzamento a 500mila della soglia di abitanti minima per provincia, ha votato contro.

“Il relatore – ha spiegato al termine della riunione della commissione Affari Costituzionali il sottosegretario Aldo Brancher – dai calcoli sulla normativa vigente si è reso conto che si sarebbe ridotto a un numero molto ristretto di province, per cui, di fatto, non aveva un forte significato mantenere questa norma. Il governo condivide la riflessione fatta, forse ci sarà un successivo approfondimento in Aula”.

“C’è un impegno del relatore – spiega anche il sottosegretario Michelino Davico – a una ulteriore riflessione da qui all’Aula anche perché ci sono altri nodi da sciogliere”.

Il testo ha avuto il via libera della commissione per l’Aula dove approderà il 14 luglio. Nel voto finale le opposizioni hanno votato tutte contro e l’ok al mandato al relatore è arrivato, dunque, con i soli voti di Pdl e Lega.