Casa An a Montecarlo: imminente causa civile contro Fini e Pontone. ‘Libero’: “Subito ispezione sui pm che ignorarono le bugie”

Pubblicato il 17 Marzo 2011 - 15:13 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini

ROMA – Entro sabato si aprirà la causa civile intentata da Francesco Storace nei confronti di Gianfranco Fini e dell’ex tesoriere di An, Francesco Pontone, per la questione della casa che fu di An a Montecarlo. Lo scrive il quotidiano ‘Libero’ spiegando che Fini verrà così convocato dalla nuova figura del “mediatore”, a cui ci si deve rivolgere, secondo una nuova legge, prima di avviare una causa civile. Il mediatore ufficiale della avvocatura romana chiederà quindi a Fini quanti soldi è disposto a restituire ad Alleanza nazionale per evitare la causa civile.

‘Libero’, inoltre, sollecita un’ispezione, da parte del ministero della Giustizia, su pm e gip che si sono occupati del fascicolo sulla casa di Montecarlo. E perché? Perché ‘Libero’ sostiene che i pm hanno ignorato le “bugie” raccontate da Pontone, ascoltato il 14 settembre del 2010 come persone informate dai fatti. “In quelloccasione – scrive ‘Libero’ – Pontone aveva cercato di giustificare il prezzo assai basso (lo ha riconosciuto anche il gip di Roma) a cui era stato venduto lapparta – mento finito a Giancarlo Tulliani, con uno stato di abbandono dei locali. Pontone aveva spiegato di essere andato con il parlamentare di An, Antonio Caruso nel 2000 a Montecarlo, di essere entrato nellappartamento ricevuto in eredità dalla contessa Anna Maria Colleoni e di averlo trovato fatiscente”.

“I pm avevano convocato qualche giorno dopo lo stesso Caruso – continua ‘Libero’ – che aveva smentito la versione di Pontone: ‘no, lapparta – mento labbiamo visto solo dallesterno. Non siamo entrati perché non avevamo le chiavi’. Qualche settimana dopo è arrivata dalla rogatoria di Montecarlo la conferma documentale della versione di Caruso (…) Pontone sul punto nell’interrogatorio mentì, rischiando per altro di sviare le indagini del pubblico ministero. Lex segretario di An non era indagato al momento dellinterro gatorio, e quindi ha compiuto un reato”. Come mai, si chiede ‘Libero’, i magistrati non l’hanno indagato?