Casal Bertone, dove nel nome di Cuperlo si danno del “fascista” e del “frocio”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 6 Novembre 2013 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA
Casal Bertone, dove nel nome di Cuperlo si danno del "fascista" e del "frocio"

Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd. Nel suo nome sono volati insulti omofobi e sessisti nella sezione di Casal Bertone a Roma

ROMA – “Fascista”, “Frocio”, “Venduto”, “Zozzo“: al circolo Pd di Casalbertone, periferia Est di Roma, se le dicono di santa ragione nel nome di Gianni Cuperlo. Sì, perché la faida non è, come nel resto d’Italia, tra renziani e cuperliani, bensì tutta interna ai seguaci dell’antagonista di Matteo Renzi che si dividono tra i sostenitori di Lionello Cosentino (60 anni ex assessore regionale, ex senatore vicino al guru romano Goffredo Bettini e sostenuto da un fronte che comprende franceschiani, popolari e dirigenti vicini al governatore del Lazio Nicola Zingaretti) e Tommaso Giuntella (30 anni, bersaniano doc, in squadra con Roberto Speranza e Alessandra Moretti alle scorse primarie). Entrambi sosterranno il deputato triestino.

Lo scontro è generazionale, tra vecchi e nuovi iscritti, in una zona che più rossa non si può: dove i renziani non si sono neppure presentati e la sinistra che conserva maggioranze quasi “bulgare” è ancora quella di Pci, Pds, Ds. Domenica scorsa si sono riuniti in sezione per eleggere il loro segretario locale. Alla fine di una giornata a dir poco movimentata, vince Carlotta Paoluzzi (sostenuta dal giovane Giuntella) con 67 voti contro i 63 di Domenico Perna (sostenuto dall’anziano Cosentino). Ma non finisce qui, perché dopo le urla e le contestazioni in sezione, i giovani democratici tornano a casa e cominciano una polemica su Facebook a suon di insulti e accuse omofobe e sessiste che rasentano i limiti del grottesco. Il Corriere della Sera le riporta tutte, non nascondendo l’ironia dello scontro.

A dare il la è Tonino Cuozzo, storico militante della prima ora, che scrive sulla sua pagina Fb:

“I fascisti del Pd hanno portato le truppe cammellate a votare Carlotta e Giuntella”

Gli rispondono i Giovani Democratici del Tiburtino III:

“Diccelo tu, Tony per chi dovemo votà! Quanti soldi j’avete dato a quelli di casapound per venire a votare in sezione? La foto con Berlinguer c’hai! ma vergognati zozzo! Fascista tua madre!”

Cuozzo non ci vede più:

“Voi pure i froci che per un c… votano Carlotta miss de sto … ma non passerete a Casalbertone mantenuti da mister frega la neo eletta in parlamento ed assessore per spirito santo…”.

Il riferimento è a Simone Barbieri, omosessuale di Pd Rainbow, a Carlotta Paoluzzi e a Maria Muto, ex assessore del municipio.

Insomma, non bastava lo scandalo tesseramento, che già da solo rischia di macchiare la corsa per la segreteria del Partito democratico. La vicenda della sezione Casalbertone è solo un antipasto delle polemiche interne a un partito ancora segnato da scontri tra correnti e personalismi.