Casaleggio, Gasparri e la “pensionata di Modena” con casa ai Caraibi: politica fra sterco e fake

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2017 - 06:48 OLTRE 6 MESI FA
Casaleggio, Gasparri e la "pensionata di Modena" con casa ai Caraibi: politica fra sterco e fake

Maurizio gasparri (Ansa)

ROMA – Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato e gran consumatore di internet, è stato al centro di una vicenda che sarebbe da ridere se non fosse che così è la politica in Italia. La vicenda si è svolta in principio su Twitter. Poi si è finita davanti a una commissione speciale del Senato. Ha opposto  Gasparri al gran burattinaio del Movimento 5 stelle, Casaleggio. Si è conclusa col rifiuto da parte del Senato di consentire un processo per diffamazione. Come inevitabile, inesorabile e quasi predeterminata conseguenza, una serie di attacchi, il cui momento più sublime è stato sul blog di Beppe Grillo. Ecco, ha scritto,

“l’ennesimo atto vile da parte della casta che ormai si sente intoccabile”.

Sarebbe stato interessante un processo, non per il suo esito (ci sarebbe voluto un coraggio tutto grillino ha condannare Gasparri per diffamazione, massimo insulto che però non risulta essere più reato penale). Sarebbe stato interessante se il processo avesse davvero consentito di gettare uno sguardo nel misterioso mondo dei troll e degli account fasulli che ormai costituiscono un’arma potente della lotta politica dai due lati dell’Atlantico.

Tutto ha avuto inizio, il 25 maggio 2016, quando Maurizio Gasparri ha replicato a una “pensionata di Modena di 57 anni”. Silvia Guzzo, che lo aveva insultato su Twitter, insultandola a sua volta. Nello scambio di tweet con la pensionata, il vice presidente del Senato ha esposto un dubbio. Che Silvia Guzzo non esista. Si tratterebbe invece di un account fasullo, gestito dalla Casaleggio e associati. Casaleggio è una delle tante cose che possono succedere solo in Italia: una srl che governa in modo quasi militare un partito che non accetta di essere partito e si definisce movimento.

Nel corso dello scambio di gentilezze, Gasparri ha allargato il tiro a Casaleggio e al Movimento 5 stelle, accusandolo di usare falsi account di Twitter per attaccare gli avversari. Gasparri lo ha fatto nel suo stile un po’ provocatorio, usando la parola “sterco”. Eco del diverbio è approdato dall’account della signora Guzzo allo schermo del computer di Casaleggio, che ha querelato Gasparri. La querela però non è andata avanti, perché, nel mese di settembre 2017, il Senato ha negato alla Procura della Repubblica di Roma la autorizzazione a procedere.

Il sito di Beppe Grillo e alcuni altri hanno preso fuoco. Il tweet di Gasparri conteneva una accusa e un insulto, Nessuno ha trovato interessante capire su cosa fosse fondata l’accusa. Al centro del dibattito è l’immunità parlamentare. Uno dei privilegi dell’odiata casta.

Ma cosa si sono scritti, Gasparri e la pensionata di Modena, per arrivare a tanto?

Questo il tweet incriminato:

“Esempio di scuola @casaleggio, offendono con falsi account e non accettano la verità: siete sterco @SilviaG”.

Tutti era partito da un messaggio della Guzzo:

“Gasparri stamattina ha detto che la Raggi è zero. Di zero ci sei tu e tutti i tuoi compari. La Raggi è una persona molto preparata”.

Segue uno scambio di gentilezze, con la pensionata che rivendica di contribuire, come “cittadina” allo stipendio di Gasparri e vanta “grande dugnità e morale, quella che manca in politica”.

Gasparri alla fine non ha dubbi:

“Fa veramente schifo, che orrore questi troll grullini”.

Di Silvia Guzzo ce ne sono tante su Facebook. Su Twitter sono in 14, 4 con foto le altre senza immagine. La Silvia Guzzo di Gasparri ha come sfondo del profilo un mare spumaccioso e un ramo d’albero. Informa che è pensionata, è su Twitter dal 2011 e se si capisce bene il senso, vuole andare via dall’Italia perché ha una casa ai Caraibi

Non sembra molto attiva. L’ultimo post risale all’8 marzo 2017 e è in spagnolo:

“Buena carrera, contaminada por el mal gesto hacia nosotros alvares Morata”.

Il 28 febbraio ha scritto::

DITE AL PARASSITA DI FI KE DI MAIO RESTITUISCE I SOLDI ALTRIMENTI SIETE COMPLICI DI QUESTI PARASSITI

Sembra avercela con le giornaliste donne: Fiorenza Sarzanini (BRAVA ANCHE OGGI HA AVUTO I 5 MINUTI DI PUBBLICITÀ. MA PRIMA DOV’ERA ? ROMA L’HANNO DISTRUTTA ALTRI PARTITI) e Myrta Merlino.

E non sembra immune dal turpiloquio e dall’insulto volgare:

“Di psicopatica ci sei tu. Ci sono delle regole e vanno rispettate . O ti piace la merda degli altri partiti” (2 gennaio).

Verrebbe da dire: chi di merda ferisce di terco ferisce…

La storia approda sui giornali quando nel  gennaio 2017

“la Procura di Roma scrive al Presidente del Senato Pietro Grasso,  con l’incartamento che gira intorno allo “sterco”.

Davide Casaleggio ha querelato Maurizio Gasparri. Lo ha rivelato lo stesso vicepresidente del Senato: “Il punto vero è: quanti insulti deve ricevere un personaggio pubblico senza poter reagire? Perché, se viene offesa la Boldrini è sessismo — e tutti si sciolgono — , ma se accade a un uomo?”.

«Due anni fa ho presentato un esposto alla procura di Roma con una selezione di 200 tra ingiurie e minacce che ho ricevuto in Rete. C’erano nomi e cognomi, ma non ho più saputo nulla. Il giorno prima di Ferragosto ho anche chiamato il procuratore capo Pignatone per avere notizie.». Gasparri è sicuro che dietro alle offese in Rete ci sia «una regia» riconducibile «anche al mondo cinquestelle». Io da Grillo e soci sono stato insultato decine di volte. E poi, uno che ha inventato il Vaffa day, ora si offende perché gli dico “sterco”? Ma dai, a me sembra il minimo»

Ma per Beppe Grillo l’occasione è ghiotta:

“Dopo che si sono tenuti i vitalizi e i privilegi, ieri i partiti, dal PD a FI fino alla Lega, si sono resi protagonisti di un altro atto osceno al Senato.

Concedendo questa volta l’insindacabilità al senatore Gasparri che prima ha gravemente insultato, offeso e diffamato Davide Casaleggio e tutti i cittadini vicino al MoVimento 5 Stelle definendoli “siete sterco” e poi, nascondendosi dietro lo scudo dell’immunità parlamentare, è stato esonerato dal rispondere davanti al Giudice, come qualsiasi altro normale cittadino, grazie ai voti degli onorevoli di tutti i partiti (tranne chiaramente quelli del Movimento 5 Stelle) che hanno “salvato” il collega.

L’ennesimo atto vile da parte della casta che ormai si sente intoccabile. I politici ormai schiaffeggiano in tutti i modi i cittadini. Si sentono superiori in tutto e per tutto rispetto a loro e sono liberi di dire e fare qualsiasi cosa, tanto per le proprie azioni non rispondono mai davanti alla legge. Questa è una ingiustizia alla quale il MoVimento 5 Stelle darà fine non appena sarà al Governo del Paese.

Spariranno di colpo privilegi, vitalizi, immunità e le istituzioni verranno finalmente liberate da politici presuntuosi stipendiati grazie al sangue dei cittadini”.