AREZZO – “Case popolari prima agli italiani“. E’ bufera in Toscana per una pubblicità a pagamento della Lega, apparsa in questi giorni su diversi quotidiani locali. Così il partito di Matteo Salvini ha di fatto dato il via alla campagna elettorale in vista delle amministrative e delle elezioni europee del prossimo mese di maggio. Ma subito è insorto il Pd che accusa: “Razzismo finanziato con soldi pubblici”.
Il gruppo toscano del Carroccio ha comprato oggi mezza pagina del Tirreno, ma la stessa pubblicità era apparsa nei giorni scorsi anche sulla Nazione e si prevedono nuove uscite anche sul Corriere Fiorentino. Declinando lo slogan prima gli italiani di Matteo Salvini, i leghisti affermano: “Assegnare le case popolari prima agli italiani è possibile, applicando il modello di Cascina e Arezzo“. Sopra al testo due foto di campanelli: da una parte “La Toscana sinistra – Case popolari: prima gli stranieri” con sette cognomi stranieri, tutti scritti a mano, e uno italiano. Dall’altra “La nostra Toscana – Case popolari: prima gli italiani” con sette cognomi italiani e un solo straniero.
L’inserzione è firmata da tutti i consiglieri regionali della Lega e il messaggio farebbe parte di una campagna più ampia di cui questo è solo l’inizio.
La campagna non è piaciuta al Pd, con il capogruppo in Consiglio regionale Lorenzo Marras, che ha definito il messaggio “gravissimo, fortemente xenofobo, intriso non solo di pregiudizi e disprezzo dell’altro, ma anche di falsità, per di più finanziato con risorse pubbliche”.
Proprio per questo annuncia l’intenzione di ricorrere alla Corte dei Conti, per segnale “come spendono i soldi dei cittadini toscani i consiglieri del gruppo Lega Nord. E con questo vogliamo dire un grande basta alla politica che solletica gli istinti più bassi – aggiunge Marras – incita alla violenza, crea sbagliate e controproducenti gerarchie tra cittadini. Lavorare per il bene della Toscana, per noi, è tutt’altro e siamo fieri e orgogliosi di essere diversi”.
La replica della Lega non si è fatta attendere e la capogruppo, Elisa Montemagni, in una nota definisce “farneticanti ed inappropriate le esternazioni del capogruppo Pd”, ma ammette “sì siamo colpevoli! Colpevoli di aver detto la verità”. Perché, spiega la consigliera leghista, dove “noi amministriamo”, come a Cascina o ad Arezzo, le abitazioni popolari vanno “a chi veramente spetta di accedere ad immobili di proprietà pubblica”.
Cosa che accadrà in tutta la Toscana, conclude Montemagni ricordando che le spese dei gruppi sono sempre sottoposte a controllo, dopo il 2020, quando sono in programma le elezioni per la Regione.