Casini in carcere da Totò Cuffaro: “Dovere morale andarlo a trovare”

Pubblicato il 2 Maggio 2012 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA

Pierferdinando Casini e Totò Cuffaro (LaPresse)

ROMA – Per lo Stato italiano è uno che ha favorito la mafia e che dovrà rimanere in carcere sette anni. Per il leader del nascente Partito della Nazione Pierferdinando Casini era un amico ed è comunque uno che è un “dovere morale” frequentare, anche se per una visita di cortesia bisogna varcare i cancelli di Rebibbia dove Totò Cuffaro è attualmente detenuto.

“Io – ha spiegato Casini – vado a trovare Cuffaro in carcere regolarmente è non me ne vergogno. È un mio dovere morale”. Dovere morale che però si sposa a fatica con la sentenza (definitiva)  dove è scritto che Cuffaro è colpevole di “favoreggiamento aggravato della mafia”. Del resto il legame di amicizia tra Casini e Cuffaro è di vecchia data e risale agli anni in cui quest’ultimo era un punto di forza dell’Udc in Sicilia.

Per un Cuffaro che resta nelle grazie di Casini nonostante la condanna per Mafia, c’è invece un governatore, Raffaele Lombardo, che ne esce: “Della giunta Lombardo diamo un giudizio negativo -afferma- e non vogliamo avere nulla a che fare con un restyling di questa esperienza. Se si ripresenterà uno schema in continuità con l’attuale, noi restiamo fuori perchè riteniamo che questa giunta abbia delle responsabilità e non ha operato bene. Questo non c’entra però con la vicenda giudiziaria di Lombardo: mi auguro che possa dimostrare sua estraneità. Io non strumentalizzo questa vicenda perchè ne comprendo la sofferenza”.