Casini: “Contro Berlusconi farei anche il premier”

Pubblicato il 17 Dicembre 2009 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA

Pierferdinando Casini

Se la situazione lo richiedesse il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini non ha escluso di essere pronto a candidarsi come premier del nuovo centrosinistra,  sebbene speri che «Berlusconi prenda spunto da quello che gli è capitato per cambiare passo e toni». Intervistato da Repubblica, Casini ha detto che « in condizioni normali non mi preparo a niente, se il Pdl invece punta a travolgere i poteri costituzionali, allora mi preparo a tutto».

Casini ha aggiunto che «se Berlusconi coltivasse, o avesse coltivato vista la smentita, l’insano proposito del voto anticipato, avrebbe una risposta repubblicana e nazionale. E questa risposta troverebbe dalla stessa parte anche molti esponenti del Pdl, non solo Fini». In merito all’impatto dell’alleanza con l’Idv sui suoi elettori, che precisato che «in condizioni di normalità io e Di Pietro siamo su due pianeti diversi. E io lavoro per una politica normale».

Per Casini inoltre «questo è il momento di chiudere i falchi in gabbia e far volare le colombe. Noi vogliamo sederci al tavolo con Pd e Pdl –  ha detto – per trovare una via d’uscita all’eterna transizione italiana, con la riforma dello Stato a partire dal superamento del bicameralismo perfetto, dalla precisazione dei poteri del capo del governo, dalla rivisitazione critica del federalismo voluto dalla Lega che è affidato più ai decreti attuativi che alla legge».

In tema di giustizia, Casini ha poi ribadito il suo no al processo breve: «Se il Pdl vuole strumentalizzare l’aggressione a Berlusconi per far ingoiare il processo breve al Parlamento, si sbaglia di grosso. Troverà un fronte legalista nell’Udc e nel Pd. L’Udc è pronta a discutere del legittimo impedimento, a patto che sia soltanto una misura per il premier». Per le regionali, «non faremo un’alleanza nazionale né con il Pd né con il Pdl», ha affermato il leader dell’Udc. «La destra vorrebbe trascinarci in quella che Berlusconi pensa di trasformare in una sua campagna di santificazione. Il Pd in un centrosinistra che non ci appartiene. E non ci spaccino per buongoverno alcune amministrazioni di sinistra dove il buongoverno nessuno l’ha visto».