Caso Ablyazov, Napolitano: “Se cade il governo contraccolpi irrecuperabili”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2013 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA
Caso Ablyazov, Napolitano: "Se cade il governo contraccolpi irrecuperabili"

Giorgio Napolitano (Foto Lapresse)

ROMA – Caso Ablyazov, governo in bilico? Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è netto: “Se cade l’esecutivo Letta ci saranno contraccolpi irrecuperabili per il Paese”.

“Si può mettere a repentaglio la continuità di questo governo, impegnato in un programma di attività ben definito, senza offrire pesanti ragioni ai più malevoli e anche interessati critici detrattori del nostro paese, ponti a proclamare l’ingovernabilità e inaffidabilità? I contraccolpi a nostro danno si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili”.

Il capo dello Stato è intervenuto alla cerimonia del ventaglio, tradizionale incontro con la stampa parlamentare. Napolitano ha salutato con “vivissima solidarietà” i familiari del giornalista della Stampa Domenico Quirico e poi ha affrontato tutti i temi dell’attualità più stretta. “A causa della crisi finanziaria questo è un periodo inquieto con rischi di paralisi”, ha detto Napolitano.

“Dallo scorso anno ad oggi abbiamo vissuto uno dei periodi più inquieti per la Repubblica con eventi straordinari, momenti di tensione e persino rischi di paralisi nella vita pubblica senza precedenti. Il punto di riferimento fondamentale è la criticità delle condizioni economiche del Paese e la premessa dell’aprile scorso era dare un governo al Paese per dare una voce del Paese in Europa”.

In riferimento alla drammatica situazione prodotta dalla crisi finanziaria Napolitano puntella il governo Letta: “Se cade l’esecutivo contraccolpi irrecuperabili per il Paese”. D’altra parte, Napolitano lo dice apertamente, “le iniziative di Letta sono apprezzate nell’Unione europea”. “Il semestre italiano di presidenza europea, nella seconda metà del 2014, è occasione cruciale e banco di prova per il rilancio dell’Europa e per il ruolo di uno Stato fondatore come il nostro”, ha detto Napolitano alla cerimonia.

Il presidente si è scagliato conto razzismo e maschilismo, alla ribalta delle cronache dopo i tanti casi di femminicidio e gli insulti, per esempio, alla ministra nera dell’Integrazione Cécile Kyenge, insultata dal vicepresidente del senato Roberto Calderoli: “E’ tempo di levare un argine comune” contro “l’ingiuria indecente e aggressiva, specie se a sfondo razzista o maschilista, e ancor più se pronunciata da chi dovrebbe unire alla dignità personale quella istituzionale”.

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