Caso Gugliotta: se ci saranno responsabilità della polizia il Governo si costituirà parte civile

Pubblicato il 12 Maggio 2010 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA

C’è un altro colpo di scena nella vicenda di Stefano Gugliotta, il giovane di 25 anni picchiato e arrestato dopo la partita Roma-Inter dello scorso 5 maggio. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che, se verrà accertata la responsabilità della polizia, si costituirà parte civile nel processo.

L’annuncio è stato dato oggi dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito nel corso del question time, rispondendo ad una interrogazione del Pd sul pestaggio e l’arresto del giovane romano fuori lo stadio Olimpico.

“Qualora venissero accertate, al termine dell’indagine, responsabilità penali nei confronti di uno o più appartenenti alle forze dell’ordine, il ministero dell’Interno si costituirà parte civile”, ha detto Vito.

“Esprimo a nome di tutto il governo la più ferma condanna di ogni violenza da qualsiasi parte provenga, ha detto ancora il ministro, sono in corso indagini giudiziarie e un’inchiesta interna disposta dal capo della polizia per individuare ogni responsabilità che verrà perseguita senza riserva”.

Per adesso l’inchiesta interna ha già portato all’iscrizione nel registro degli indagati del poliziotto che ha sferrato il pugno a Gugliotta la sera dell’arresto. Per l’agente l’accusa è di lesioni volontarie aggravate dal fatto che è un pubblico ufficiale.

Si tratta di un agente del Reparto Mobile in servizio da circa quindici anni. Sono al vaglio degli inquirenti le posizioni degli altri agenti intervenuti quella sera, tutti interrogati nella giornata di ieri.

Uno di loro avrebbe detto: “Non cercavamo uno a caso, per noi il ragazzo è uno degli scalmanati che si sono dispersi verso viale del Pinturicchio dopo gli scontri con le forze dell’ordine in piazza Mancini”. Nessuno degli uomini della polizia coinvolti è stato tutt’ora sospeso dal servizio.

“Il governo auspica una rapida conclusione degli accertamenti – ha continuato Vito-  ma tenuto conto che la responsabilità penale è personale sono da evitare processi sommari e attacchi indiscriminati alle forze dell’ordine, che svolgono quotidianamente il proprio compito con professionalità e sacrificio”.

Dalla ricostruzione dei fatti della procura di Roma, ha detto il ministro, “emerge che al termine della partita Roma-Inter dello scorso 5 maggio, un folto gruppo di tifosi romanisti all’uscita dallo stadio ha dato luogo a disordini attaccando ripetutamente le forze dell’ordine col lancio di oggetti contundenti, pietre, bottiglie di vetro e razzi illuminanti. In una delle fasi dei disordini, in via del Pinturicchio, dove poco prima si erano radunati altri tifosi, venivano individuati due giovani che si stavano allontanando senza casco a bordo di un motorino”.

All’intimidazione dell’alt, ha dichiarato Vito, “il giovane alla guida non si fermava dicendo che non c’entrava nulla e cercando di spingere l’operatore. Uno dei due giovani veniva identificato in Stefano Guigliotta, nei cui confronti risultano denunce e segnalazioni per rapina, lesioni personali e guida in stato di alterazione psicofisica per sostanze stupefacenti”.

Le indagini, ha continuato Vito, “proseguono e al fine di chiarire tute le fasi dell’arresto e verificare ogni comportamento illecito, sono stati individuati tutti gli appartenenti alla polizia che hanno partecipato alle varie fasi del fermo e le loro annotazioni sono state trasmesse all’autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza”.

Intano la Procura di Roma ha chiesto la scarcerazione di Gugliotta, da oggi in sciopero della fame. “Stefano è in sciopero della fame e molto arrabbiato. È’ pieno di rabbia per le cose che legge”. Ha detto il deputato del Pd Emanuele Fiano, che questa mattina ha fatto visita a Stefano Gugliotta nel carcere di Regina Coeli. “Il governo, ci dovrà dare notizie circa l’iter che ha vissuto il ragazzo – ha aggiunto – perché è ancora in carcere e soprattutto le notizie di cui è in possesso. Vogliamo tenere sotto pressione il governo in modo da non far passare sottovoce questo caso”.