Cassazione: “Brancher sapeva di prendere fondi neri Bpl”

Pubblicato il 7 Novembre 2011 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 7 NOV – L’ex ministro Aldo Brancher ha fornito il proprio “consapevole contributo” – in concorso con gli ex vertici Bpl Gianpaolo Fiorani e Gianfranco Boni – nella “indebita appropriazione e ricettazione di circa 830 mila euro”, frutto di operazioni di vendita di azioni realizzate con risorse della Banca Popolare di Lodi. Lo sottolinea la Cassazione nelle 42 pagine di motivazione – depositate oggi – relative alla conferma della condanna a due anni di reclusione e 4 mila euro di multa inflitti a Brancher lo scorso quattro agosto.

In particolare la Suprema Corte – nella sentenza 40136 – respingendo tutti i quindici motivi di ricorso della difesa di Brancher contro la condanna emessa dalla Corte di Appello di Milano lo scorso tre marzo, sottolinea che “con motivazione congrua e priva di vizi logici”, i giudici di merito hanno spiegato le ragioni che depongono per “la dichiarazione di responsabilità di Brancher, a titolo di concorso, con riguardo alle appropriazioni indebite, richiamando circostanze in fatto dalle quali emergeva il consapevole contributo causale dello stesso nella realizzazione degli illeciti”. La Cassazione spiega che gli ex vertici Bpl e Brancher, hanno commesso “appropriazione di denaro in danno della società offesa (la stessa Bpl), mascherata da contestuali operazioni fittizie solo per giustificarne la fuoriuscita dalle casse sociali”. Dalla ricostruzione di questa vicenda – nata da uno stralcio dell’inchiesta sulla tentata scalata ad Antonveneta da parte di Bpl – emerge “con chiarezza – scrive la Cassazione – che i dirigenti di Bpl avevano disposto arbitrariamente ‘uti dominus’ di denaro della banca distraendolo in favore proprio e dei coniugi Brancher”.

La moglie dell’ex ministro, Luana Maniezzo è finita anche lei, infatti, sotto processo ma, lo scorso 19 ottobre, ha ottenuto la prescrizione del reato ed è stata prosciolta. Brancher innanzi ai supremi giudici aveva provato ad eccepire la prescrizione ma il termine, gli hanno replicato in sentenza, “viene a maturare il 18 agosto 2011”. Circa due settimane dopo la data di svolgimento dell’udienza. Brancher, del Pdl, è stato ministro senza portafogli per soli 17 giorni: ai primi di luglio del 2010 fu costretto a dimettersi in seguito alle polemiche insorte dopo le sue dichiarazioni di volersi avvalere, proprio in questo processo, dello scudo del legittimo impedimento