Lazio, le spese per la casta. In Regione un politico costa il doppio che in Lombardia

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 21:49 OLTRE 6 MESI FA

Renata Polverini

ROMA – I conti della Regione, è noto, non sono dei migliori. Eppure nel Lazio, c’è una spesa, quella della politica, che sembra resistere ad ogni tentazione di taglio. I conti in tasca alla Regione amministrata da Renata Polverini li fa il quotidiano romano “Il Messaggero”. E i numeri fanno riflettere.

Nel Lazio, infatti, tra vitalizi e commissioni, il costo del singolo politico, secondo il quotidiano, è il doppio di quello della Lombardia. Colpa, evidentemente, non sono della corrente gestione che, anzi, si difende di essere al lavoro sul fronte dei tagli.

Quali? Non quelli dei vitalizi che, in Emilia Romagna (solo per fare un esempio) sono stati semplicemente cancellati a partire dalla prossima legislatura con un semplice voto. Nel Lazio, invece, spiega il quotidiano, “un consigliere regionale, dopo la prima legislatura (anche se dura solo due anni e sei mesi) a 50 anni prende – per tutta la vita e con reversibilità alla moglie – 3.200 euro al mese (ridotta del 5 per cento, ma a 55 anni è un vitalizio pieno). Se fa due legislature quella cifra è di 5.200 euro. Il Lazio sta pagando ogni anno 18 milioni di euro per 287 vitalizi (più sedici reversibilità)”.

Numeri inquietanti anche sul fronte del funzionamento della macchina politica: “Il funzionamento – calcola il Messaggero – di giunta e consiglio regionale del Lazio nel 2010 è costato 128 milioni di euro. In Lombardia 78 milioni, in Emilia-Romagna un quarto. Il Lazio ha 20 commissioni, la Lombardia solo 10. In totale queste commissioni costano 25 milioni di euro. Proprio di recente, con poche defezioni, il consiglio ne ha attivate altre 4 (da 16 a 20) per una spesa di 5 milioni di euro. In più si è pensato bene di fare una giunta fatta da assessori esterni (una sola eccezione), per un costo aggiuntivo di 5 milioni di euro. Intanto, si riducono gli ospedali e i reparti per il maxidebito”.

Così mentre la Uil chiede un taglio del 20% del costo della politica, dalla Regione fanno sapere di essere al lavoro. I tagli, però, più che commissioni e vitalizi, sembrano destinati ad abbattersi su dipendenti e dirigenti. “La Giunta Polverini – è la replica della Regione – ha messo in campo una significativa riorganizzazione e razionalizzazione della macchina regionale. Le strutture di diretta collaborazione (Gabinetto e Segretariato Generale) sono passate da 23 a 16, i dipartimenti da 4 a 2 con relativa eliminazione di funzioni di staff e segreteria; riduzione da 26 a 20 delle direzioni regionali e segreterie: 24 indennità aggiuntive di segreteria risparmiate; la riduzione di 6 dirigenti esterni di I fascia, da 11 a 5; la riduzione delle aree da 283 a 256 Il risparmio calcolato è di circa 6 milioni di euro annui”. In tutto la Regione calcola un risparmio di 10 milioni, ma, obietta il Messaggero, “come si vede pagano dirigenti e staff, non assessori o consiglieri”.