Chi è Angelino Alfano, vicepremier e ministro degli Interni/ Scheda

Pubblicato il 28 Aprile 2013 - 15:27| Aggiornato il 20 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Angelino Alfano è il nuovo vicepremier e ministro degli Interni nel governo di Enrico Letta. Ma chi è Angelino Alfano

Innanzitutto è il “garante” dell’accordo tra PdPdl. Molto più che un semplice giovane segretario di uno dei tre maggiori partiti italiani, l’ex ministro della Giustizia è adesso vicepremier e ministro dell’Interno.

Nato ad Agrigento nel 1970, Alfano è il pupillo di Silvio Berlusconi, anche se lui si è sempre schermito, forse per non scatenare le inevitabili gelosie di partito.

Già passato per ‘miracolato’ all’interno di Forza Italia quando nel maggio del 2008 ascese all’incarico di ministro della Giustizia, entrando di diritto nel guinness dei primati come il più giovane Guardasigilli nella storia della Repubblica (solo 38 anni), il successivo incarico di segretario del Pdl ne ha sancito definitivamente il suo peso all’interno del partito di Berlusconi.

La sua iniziale timidezza, dovuta anche alla consapevolezza della responsabilità dell’incarico in via Arenula, ha lasciato subito il posto ad una fredda determinazione, quella che Berlusconi voleva da lui, nell’affrontare il dossier giustizia nel momento di massima tensione con la magistratura.

Sposato, padre di due figli, Alfano è un fedelissimo di Silvio Berlusconi, con cui sembra avere una forma di telepatia traducendo in disegni di legge, decreti o emendamenti i suoi desiderata. Tanto che per l’opposizione, ora al governo con lui, ha sempre avuto una sola missione, assieme all’avvocato e parlamentare Pdl Niccolò Ghedini: partorire testi “ad personam” che facciano da scudo a Berlusconi per proteggerlo dai processi.

Il suo primo provvedimento come neoministro della Giustizia è stato proprio il lodo che porta il suo nome, la legge approvata il 22 luglio 2008, che prevedeva la sospensione dei processi a carico delle quattro più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera dei deputati e Presidente del Consiglio per l’intera durata del loro mandato) dichiarata poi illegittima dalla Corte Costituzionale nell’ottobre 2009.

Alla guida del partito Alfano è arrivato nel giugno del 2011, chiamato da Berlusconi a rimettere in sesto il Pdl dopo la debacle delle elezioni amministrative. Ora la nomina a vicepremier e l’incarico di ministro dell’Interno: un doppio ruolo politico e tecnico con il prediletto di Berlusconi chiamato a garantire la tenuta del governo e, allo stesso tempo, ad affrontare nodi importanti del suo ministero. Il primo su tutti, la nomina del nuovo capo della polizia dopo la morte, un mese fa, di Antonio Manganelli.