La vedova Ciancimino: “Ecco le prove dell’assegno di Berlusconi a Vito”

Pubblicato il 14 Settembre 2010 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA

Vito Ciancimino

La fotocopia di un assegno dei primi anni ’80 destinato a Vito Ciancimino sarebbe la prova di un contatto tra Silvio Berlusconi e l’ex sindaco di Palermo condannato per mafia. Così scrive oggi Riccardo Arena sulla Stampa. La fotocopia dell’assegno da 35 milioni di lire, risalente al periodo compreso tra il 1979 e il 1983, è emersa dall’archivio di Vito Ciancimino, sfuggita a perquisizioni e sequestri ma ritrovata dalla vedova Ciancimino.

La signora Epifania Silvia Scardino avrebbe consegnato la fotocopia nel luglio scorso agli investigatori di Palermo, aggiungendo di aver trovato alcune note del marito che parlano di altri 25 milioni ricevuti sempre da Berlusconi. Non solo, perchè negli scritti di Ciancimino ci sarebbe anche il riferimento ad altri soldi ricevuti da imprenditori tra cui figurano anche i nomi di Ciarrapico e Caltagirone.

I soldi sarebbero stati ricevuti nel periodo tra il 1979 e il 1983, con lo scopo di acquistare tessere del partito. Ciancimino era allora esponente della Dc, di ala andreottiana.

La procura di Palermo sta indagando anche su altre memorie (e “pizzini”) di Vito Ciancimino nei quali si farebbe riferimento a legami con Berlusconi e Dell’Utri: “Io, Dell’Utri e Berlusconi siamo figli della stessa lupa” ci sarebbe scritto in uno di questi fogli, anche se ancora non è certo che si tratti della grafia di Ciancimino.

Le indagini si concentrerebbero anche su presunti finanziamenti (100 milioni) che Berlusconi avrebbe dato ai boss in occasione delle elezioni politiche del 2001. Protagonista di queste nuove rivelazioni è la vedova Ciancimino, anziana e malata, che ha pure ricordato presunti incontri tra il marito e il Cavaliere, a Milano, negli anni ’70.