Cicchitto: “Rete di odio contro Craxi”

Pubblicato il 17 Gennaio 2010 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA

Fabrizio Cicchitto

Bettino Craxi è stato ucciso da un «network dell’odio» costituito da procure, comunisti giustizialisti ed editoria di sinistra, che è ancora «in azione contro Silvio Berlusconi e contro un esito riformista e ragionevole del Pd».

A sostenerlo è Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, in un’intervista al Corriere della Sera, in occasione dei dieci anni dalla morte dell’ex premier socialista.

«Il primo obiettivo del circo mediatico-giudiziario è il presidente del Consiglio, il secondo sono D’Alema e Bersani» aggiunge Cicchitto per il quale, Borrelli e Di Pietro assunsero, nei confronti di Craxi l’atteggiamento di «inquirenti vendicatori la cui preda è scappata e per questo si sono messi in mezzo, per evitare soluzioni umanitarie e lasciare morire Craxi in Tunisia».

Cicchitto spiega che vede il Pd di Bersani come un «normale avversario con cui è possibile fare le riforme», anche se il segretario del Pd «ha commesso l’errore di affidare il gruppo alla Camera a Franceschini, uno dei suoi rivali interni più accesi e più sensibili alla sirena dipietrista».