Il sindaco del Pd amico degli abusivi

Pubblicato il 11 Maggio 2011 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA

MAZARA DEL VALLO – Il candidato sindaco per il Pd di Campobello di Mazara, come ogni candidato in vista delle elezioni, si sta dando parecchio da fare per raccogliere consensi e, che lo ignori o no, sta creando un caso per il Partito Democratico che rappresenta. Scrive Gianantonio Stella sul Corriere della Sera, citando il sito Mazara.it, che Ciro Caravà avrebbe trovato il cavillo burocratico “che salva dalla demolizione non una, non cento ma addirittura mille case abusive di Campobello. Sono le case che nel tempo hanno devastato la costa di Tre Fontane”. Insomma, mentre Il Pd parla di legalità, Caravà pensa a come salvare case illegali dalle ruspe.

Per rendere l’idea parliamo di un’area già strozzata ampiamente dall’abusivismo: a Selinunte come a Triscina. In questa cittadina, ad esempio, il tasso di abusivismo è talmente alto che 5mila case sono rimaste fuori dai maxicondoni decisi prima dal governo Craxi, poi da quello Berlusconi. Un paese in buona parte abusivo, tanto che le strade non hanno un nome e si chiamano via Trascina 66, via Trascina 67, e così via.

Ecco, in questo contesto Caravà (e lo annuncia lui stesso) ha scovato un decreto sepolto nel tempo che permetterà a Campobello di rendere legale ciò che finora legale non è stato. Con un colpo di penna potranno dormire sonni tranquilli i proprietari di quelle case costruite dal 1976 a meno di 150 metri dalla battigia. Praticamente sul mare. Non solo. Secondo il sito Marsala.it, Caravà “sta controllando che i suoi uffici non lascino indietro nessuna delle 7500 pratiche di sanatoria presentate agli sportelli”. Per capire l’entità del fenomeno basta dire che gli abitanti complessivi a Campobello sono 10.176.