Colpo alla casta/ Basta viaggiare gratis a vita per gli ex senatori. La proposta del Presidente del Senato Schifani

di Alessandro Marini
Pubblicato il 20 Luglio 2009 - 20:53 OLTRE 6 MESI FA

Oltre un milione di euro, ogni anno:  tanto risparmierebbe lo Stato italiano se l’ammirevole iniziativa “tira la cinghia” promossa dal Presidente del Senato Renato Schifani non naufragasse nel Transatlantico della Buvette parlamentare ma finisse dritta in porto.

Il provvedimento eliminerebbe l’habitus italiano per cui gli ex senatori (e parlamentari) magari eletti per una sola legislatura negli anni ’50 o ’60 hanno diritto a viaggiare gratis su aerei treni e autostrade vita natural durante.

Sarebbero 765 gli ex senatori a restare appiedati, tutti quelli che a Palazzo Madama son passati prima delle elezioni del 2001.

Tra i nomi più noti, quelli del produttore cinematografico ed ex presidente della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori, senatore del Partito Popolare dal ’94 al 2001, o di Mino Martinazzoli, ultimo segretario della Dc, già ministro di Giustizia e Difesa, che ha esordito in Senato nel ’72.

E ancora Francesca Scopelliti, ex compagna di Enzo Tortora, Jas Gawronski, ex corrispondente Rai nonchè portavoce di Berlusconi, Vito Giacalone di 84 anni, dirigente del Pci degli anni ’70, Demetrio Volcic, ex corrispondente Rai dall’Europa dell’est, oggi 77 anni.

In un ramo del Parlamento che spende ogni anno oltre 500 milioni di euro, Schifani deve aver soppesato i bilanci, valutando che un carnet di dieci voli aerei gratuiti e treni e telepass senza limiti è un privilegio ormai insostenibile, o quanto meno poco difendibile .

Così ha messo in moto il collegio dei senatori questori, i tre eletti appartenenti a Pdl, Pd e Lega che sovrintendono alla buona amministrazione del Senato.

La proposta anti-pacchia, riassunta in una delibera, ha però mandato su tutte le furie l’Associazione degli ex parlamentari presieduta dal decano Franco Coccia che difende gli interessi delle vecchie e onorevoli glorie. «Nessuno ci ha consultati», la morale della protesta.

Eppure la caduta degli (ex) dei sarebbe graduale: per gli spostamenti in treno e aereo è comunque previsto un salvagente, un plafond annuale di rimborso limitato a due legislature dopo la fine del mandato.

«Ma se la legislatura dura poco, come si fa?», lamenta l’esercito degli ex.

Che però un’intuizione giusta l’ha avuta: estendere l’eventuale perdita dei biglietti gratis anche agli ex colleghi di Montecitorio.

Cada il senatore, ma con tutti i Filistei.