Comiso (Ragusa), aeroporto ancora chiuso: il sindaco Di Giacomo si incatena per protesta

Pubblicato il 26 Luglio 2010 - 10:26 OLTRE 6 MESI FA

Il deputato regionale Pd ed ex sindaco di Comiso (Ragusa) Giuseppe Di Giacomo si è incatenato a una struttura metallica sotto la pensilina all’ingresso dell’aeroporto di Comiso per protestare contro le lungaggini burocratiche che da mesi impediscono l’entrata in funzione del nuovo scalo i cui lavori sono stati già completati. Mancherebbe la firma dell’intesa per la cessione del suolo dallo Stato alla Regione e quindi al Comune.

Numerose riunioni infatti svoltesi a Roma sono puntualmente sfociate nel rinvio di quello che unanimemente viene considerato un semplice adempimento tecnico dovuto su cui nessuno pone osservazioni. ”Protesto contro il ritorno – afferma Di Giacomo – della cattiva politica che sta incredibilmente bloccando la fruizione di un’opera frutto invece della buona politica e del patto d’onore tra l’allora presidente del Consiglio D’Alema e il Comune di Comiso che nell’ex base missilistica diede grande prova di solidarietà ospitando per molti mesi sei mila profughi del Kosovo. Dopo la vergognosa revoca dell’intitolazione dell’aeroporto a Pio La Torre da parte del nuovo sindaco, l’incapacità amministrativa, e non so se anche altri fattori, stanno espropriando il territorio ibleo della infrastruttura decisiva per il suo sviluppo”.

E’ previsto l’arrivo a Comiso del segretario regionale del Pd Lupo e del parlamentare Lumia. Hanno annunciato la propria presenza anche i sindaci di Vittoria, Nicosia (Pd), di Modica Buscema (Pd), e di Scicli Venticinque (Pdl). Il leader del Pd Bersani ha inviato un messaggio di piena condivisione dell’azione svolta da Di Giacomo. Dinanzi all’aeroporto si terrà invece una fiaccolata alla quale è prevista la partecipazione di migliaia di persone.