Comunali Milano, Albertini: “Non mi candido a sindaco”

Pubblicato il 10 Dicembre 2010 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA

Gabriele Albertini

L’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini rinuncia a correre nuovamente per la guida della sua citta’ come candidato del terzo polo. Dopo gli equivoci dei giorni scorsi il parlamentare europeo del Pdl ha pubblicato sul proprio sito personale la lettera inviata ai ”triumviri” del nuovo polo, Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli.

”Vi sono anche immensamente grato per l’altissimo onore che mi avete fatto, nel propormi la candidatura a sindaco della mia citta’ – si legge nella missiva di Albertini – Tuttavia, allo stato, non esistono tutte quelle condizioni, che, fin dall’inizio di questo nostro dialogo e ripetutamente, vi ho rappresentato come necessarie ed indispensabili perche’ mi senta e possa svolgere un ruolo utile e veramente efficace”. ”Nonostante questa mia rinuncia – cosi’ si conclude la lettera – alla vostra generosa offerta, resta invariato, nelle responsabilita’ e nei ruoli in cui potro’ svolgerlo in futuro, il mio convinto impegno, non diversamente motivato dal vostro, per la mia citta’ ed il nostro Paese”.

La lettera che Albertini ha inviato ai cosiddetti ”triumviri” del nuovo polo pur contenendo una rinuncia all’offerta di candidarsi a Milano, contiene un esplicito sostegno politico al progetto del terzo polo, benche’ ancora l’ex sindaco sia un europarlamentare del Pdl. Rivolgendosi per nome a Fini, Casini e Rutelli e chiamandoli ”cari”, Albertini infatti ha espresso un endorsement convinto al progetto costituente di un nuovo soggetto politico: ”Approvo le motivazioni del dibattito politico che vi vede protagonisti, ed in particolare, condivido con voi: l’affermazione dei valori etici, nella vita e nella politica, il rispetto delle Istituzioni, il culto della legalita’, il riconoscimento del merito e la valorizzazione della professionalita’…”.

E pur rinunciando, ”allo stato”, a diventare protagonista attivo di questa nuova iniziativa politica candidandosi sindaco a Milano, Albertini ha riconosciuto la centralita’ del capoluogo lombardo in questo passaggio. ”Sono ugualmente convinto, come voi – si legge nella missiva – che da Milano possa partire un segnale di rinnovamento per il nostro Paese, quel buon Governo, che, le attuali difficolta’, ed ancor piu’, quelle del prossimo futuro, rendono indispensabile”. Non e’ un caso, infatti, che la lettera di Albertini si concluda con l’offerta ai ”triumviri” di un personale e ”convinto” impegno per Milano e per l’Italia ”nei ruoli in cui potro’ svolgerlo in futuro”.