Ballottaggio Napoli. Lettieri favorito, De Magistris non sommerà tutti i voti di Morcone

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Il responso del primo turno delle amministrative di Napoli offre diversi spunti interpretativi e un quadro politico decisamente frammentato, ma la logica dei numeri autorizza a vedere il candidato di centrodestra Lettieri favorito rispetto all’outsider De Magistris, sparigliatore del centrosinistra, capace di affossare il Pd in città ma al prezzo di una probabile sconfitta al ballottaggio.

Dati alla mano la situazione è questa: Lettieri, Pdl, ha ottenuto il 38,53% dei voti, lo segue distanziato De Magistris, che con un sorprendente 27,50 ha surclassato il rivale-amico del Pd Morcone, fermo al 19,15%. Raimondo Pasquino, candidato del Terzo Polo, ha conseguito un tutt’altro che disprezzabile 9,74%. Perché De Magistris compia il miracolo di sbaragliare la concorrenza troppi tasselli dovrebbero andare al loro posto.

Intanto non è affatto scontato, anzi è piuttosto improbabile, che i due elettorati di sinistra convergano sullo stesso candidato, cioè su De Magistris. La somma darebbe un onorevole 47,65%, ma anche la prospettiva del governo della città non può sanare la frattura tra dipietristi e democratici a Napoli. La figura di De Magistris divide, chi lo ama lo ha già votato, gli altri che pure si dichiarao di centrosinistra piuttosto che votarlo si mangerebbero la tessera elettorale. Le due fette di consenso al momento non sono sovrapponibili. Improbabile poi contare sulla dote di Pasquino del Terzo Polo. Quel quasi 10% è il frutto di un’alleanza che va da Casini a Rutelli passando per Fini. Ognuno ha la sua idea sui candidati. L’Udc, il pezzo più significativo dell’alleanza, vede con il fumo negli occhi l’ex pm al ballottaggio. D’altra parte la componente futurista, Bocchino in testa, non darà mai indicazioni di votare Lettieri, uomo di Cosentino. Non va sottovalutato il 2% di Mastella: De Magistris voleva spedirlo in galera, per chi voterà è implicito.

Il centrosinistra paga la litigiosità interna e il mancato raggiungimento di una sintesi capace di esprimere un candidato unico. Se ne avvantaggerà Lettieri cui spetta di diritto il ruolo di favorito nella partita finale.